Andiamo
ad analizzare i componenti dell’attuatore che sono soggetti agli
sforzi massimi. Nel momento in cui entra il fluido in pressione a
riempire le due semicavità la forza che si sviluppa genera un
momento flettente sulla paletta ed un momento torcente sull’albero.
L’albero risente poco di questo momento in quanto prodotto in
materiale metallico, di più importante entità è la deformazione
della paletta: una deformazione notevole darebbe luogo ad una
mancanza di tenuta tra paletta e corpo tale da non ottenere le
coppie necessarie.
Problema
simile ma di minor entità potrebbe svilupparsi nella tenuta tra i
due semicorpi. La spinta del fluido sulle pareti di testa genera una
forza che si oppone alla forza di serraggio delle viti. Potrebbe
quindi manifestarsi una mancata tenuta sulla guarnizione per
mancanza di forza di compressione sufficiente.
La scelta
del materiale Nylon66 caricato a fibre di carbonio è stata fatta
valutando gli sforzi massimi all’interno della paletta dovuti alla
presenza del fluido in pressione. Utilizzare infatti un Nylon che
non fosse caricato a fibre provocherebbe deformazioni notevoli nel
materiale e il rischio di rottura dopo molteplici cicli (rottura per
fatica).
CORPO

PALETTA

COMMENTI
I valori degli sforzi
subiti dall'attuatore sono perfettamente sostenibili con i materiali
scelti; è facile verificare quanto detto confrontando i risultati
dell'analisi fem ottenuta con il programma di calcolo CATIA e i
valori dei carichi di rottura dei materiali utilizzati.
Anche gli allungamenti
rimangono dell'ordine dei 10-7mm,
valore che di certo non impedisci la corretta tenuta di contatto tra
paletta e corpo dell'attuatore