Il progetto prevede di sviluppare i seguenti punti:
·
Schematizzazione a
parametri concentrati della turbopompa: ipotesi e semplificazioni.
·
Scrittura matrici
strutturali M, R, K
·
Calcolo modi di vibrare
e frequenze proprie. Velocità critiche
·
[OPT] Sensibilità delle autosoluzioni al
variare della finezza della schematizzazione
·
Definizione del
forzamento dovuto ad eccentricità.
·
Risposta a regime:
calcolare le funzione di risposta in frequenza degli spostamenti/rotazioni dei
gdl della macchina.
·
[OPT] Sensibilità della risposta a regime
al variare della velocità di rotazione della pompa
·
[OPT] Risposta a regime: calcolare le
funzione di risposta in frequenza delle reazioni vincolari dei cuscinetti.
·
[OPT] Fondazione sospesa. Dimensionare
una fondazione sospesa e valutare l’effetto sulle forze scaricate a terra.
Abbiamo svolto tutti i punti, compresi i punti facoltativi
che sono contrassegnati da [OPT], con l’ausilio
del programma di calcolo matriciale Matlab®. In allegato a questo progetto è
presente il codice utilizzato con tutti i grafici generati( si veda l’
appendice A).
Il sistema di cui studieremo le vibrazioni flessionali è
costituito da un albero dal diametro costante (non sono stati considerati gli
spallamenti e gli scavi per linguette) su cui sono calettate sette giranti; l’albero
è vincolato allo statore (ritenuto infinitamente rigido) tramite tre
cuscinetti, due dei quali sono posizionati alle estremità dell’albero mentre il
terzo cuscinetto si trova a metà del tratto di albero che separa la quarta
girante dalla quinta girante. Abbiamo ritenuto necessario inserire il terzo
cuscinetto per via della elevata lunghezza dell’albero e per l’elevato numero
di giranti presenti, fattori che avrebbero portato ad una elevata deformazione
“statica” dell’albero.
La seguente tabella riporta le principali caratteristiche
dell’albero e delle giranti che sono stati dimensionati nella parte del corso
di macchine di questo progetto:
Tabella 6: Dati di progetto
Componente
|
Quantità
|
Diametro [m]
|
Lunghezza[m]
|
Materiale
|
ρ[Kg/m^3]
|
Massa[Kg]
|
Albero
|
1
|
0.085
|
1.296
|
Acciaio
|
7750
|
56.97
|
Girante
|
7
|
0.22 (allo scarico)
|
0.027
|
Acciaio
|
7700
|
2.843
J=0.009 Kg m^2
|
Il sistema è stato modellizzato come un sistema a parametri
concentrati; di conseguenza sono state fatte le seguenti ipotesi e
semplificazioni:
·
La massa dei cuscinetti è stata ritenuta trascurabile;
·
La deformabilità di ogni cuscinetto è stata modellizzata tramite
un gruppo molla-smorzatore, di costante elastica Kc = 10^7 N/m e di smorzamento
rc = 10^4 (N s)/m;
·
Ogni girante è stata considerata come un disco indeformabile
dotato di massa m e momento di inerzia J che sono stati ricavati dal modello
digitale 3-D del componente .
Sono stati inseriti 10 nodi lungo la struttura, in modo da
avere un nodo in corrispondenza di ciascun cuscinetto e ciascuna girante.
Poiché sono state studiate le vibrazioni flessionali nel piano, ad ogni nodo
sono state associate una sola coordinata libera di traslazione (in direzione
verticale, positiva se verso l’alto) ed una sola coordinata libera di rotazione
( attorno all’asse uscente dal foglio, positiva se in senso antiorario) per un
totale di venti gradi di libertà:
Figura 9: schematizzazione a parametri concentrati della turbopompa

La distanza tra i cuscinetti
situati alle estremità dell’albero e le rispettive prime giranti è pari al
doppio del diametro dell’albero, mentre la distanza tra due giranti adiacenti è
pari a 1.5 volte il diametro dell’albero; il terzo cuscinetto è posizionato a
metà del segmento di albero che collega la quarta girante alla quinta girante,
per cui si trova ad essere distante da esse 0.75 volte il diametro dell’albero.
Dato l’elevato numero di gradi di libertà presenti il
calcolatore si è rivelato strumento indispensabile per la risoluzione delle
diverse equazioni. Abbiamo utilizzato l’approcio matriciale per la scrittura
dell’equazione di moto del sistema, in quanto si tratta di una forma matematica
facilmente implementabile al calcolatore.
In base alle ipotesi e alle semplificazioni descritte nel
paragrafo precedente, all’albero sono associate una matrice di massa, una
matrice di rigidezza e una matrice di smorzamento, ai cuscinetti sono associate
una matrice di rigidezza ed una di smorzamento mentre alle giranti è associata
solamente una matrice di massa.
L’albero risulta suddiviso in nove segmenti: ogni segmento
contiene quattro coordinate libere, due per ciascuno dei due nodi che lo
delimitano. Per ogni segmento viene scritta una sottomatrice 4x4 di rigidezza,
la cui struttura si ricava col metodo degli spostamenti, una sottomatrice 4x4
diagonale di massa ed una sottomatrice 4x4 di smorzamento. Riportiamo il codice
della funzione di Matlab che genera le sottomatrici di massa e di rigidezza
(nota: per la costruzione delle sottomatrici sono stati considerati i tratti di
albero all’interno delle giranti):
function
[mtx_m,mtx_k]=mtxfl(E,D,L,rho)
% [mtx_m,mtx_k]=mtxfl(E,D,L,rho)
% mtx_m=sottomatrice di massa
% mtx_k=sottomatrice di rigidezza
% E=modulo elastico acciaio = 193053.196e+6 Pa
% D=diametro albero
% L=lunghezza segmento
% rho=densità materiale albero
Jn=pi/64*D^4; % momento di inerzia polare
GEOMETRICO dell'albero
m=pi/4*D^2*rho*L; % massa del tratto di albero
J=Jn*rho*L; % momento di inerzia polare di
massa
mtx_k = E*Jn * [ +12./L^3 6./L^2 -12./L^3 6./L^2;
6./L^2 +4./L -6./L^2 +2./L;
-12./L^3 -6./L^2 +12./L^3 -6./L^2;
6./L^2 +2./L -6./L^2 +4./L];
mtx_m=diag([m J m J])/2;
Non è necessario calcolare le sottomatrici di smorzamento in
quanto la matrice di smorzamento dell’albero si ricava come combinazione
lineare delle matrici di massa e di rigidezza, poiché si suppone che le
dissipazioni di energia siano dovute proprio alla massa ed alla deformabilità
elastica del componente:

Le sottomatrici di massa e di rigidezza vanno unite a
formare le matrici di massa e di rigidezza dell’albero, avendo cura di sommare
i termini che si sovrappongono (si tratta dei termini associati ai nodi comuni
a due segmenti adiacenti).
Le matrici di rigidezza e di smorzamento dell’albero hanno
quindi la seguente struttura:
Figura 10: struttura [K_a]

Figura 11: struttura [R_a]

La struttura della matrice di massa associata alle giranti
deriva dalla scrittura in forma matriciale dell’espressione dell’energia
cinetica associata alle giranti:

La matrice Mg è di conseguenza una matrice
diagonale con i termini sulla diagonale principali diversi da zero solo se
associati ad una coordinata libera riferita ad una delle sette giranti.
Per chiarire la struttura della matrice, riprendendo il
codice utilizzato nello script di Matlab:
M_g = zeros(20,20);
d=[0 0 m J m J m J m J 0 0 m J m J m J 0 0];
M_g = diag(d);
La struttura delle matrici di rigidezza e di smorzamento
derivano dalla scrittura in forma matriciale dell’energia potenziale elastica e
della funziona dissipativa:

La matrice KC è di conseguenza una matrice
diagonale i cui unici termini diversi da zero sono i termini di posto (1,1),
(11,11) e (19,19) che sono in valore pari alla rigidezza dei cuscinetti.
In modo analogo:

La matrice RC ha la stessa struttura della
matrice KC ed i termini diversi da zero hanno valore pari allo
smorzamento dei cuscinetti.
Le matrici di massa, rigidezza e smorzamento complessive del
sistema sono così ricavate:

Queste matrici compongono l’equazione di moto del sistema
nell’intorno della posizione di equilibrio statico:


Figura 12: Struttura [M]

Figura 13: Struttura [R]

Figura 14: Struttura K

Per calcolare le frequenze proprie del sistema ed i modi di
vibrare dello stesso ne abbiamo studiato il moto libero:

Cerchiamo
delle soluzioni complesse dell’equazione differenziale del tipo:

Sostituendo nell’equazione differenziale la soluzione tipo e
semplificando si ottiene la seguente equazione:

Si tratta di un problema agli autovalori (ω2)
e agli autovettori ( X0 ) che è stato risolto grazie al
comando Matlab eig(K,M) che implementa direttamente questo tipo di
problema.
Gli autovalori sono le pulsazioni proprie del sistema
elevate al quadrato, per cui estraendone la radice e dividendole per 2π si
ottengono le frequenze proprie del sistema.
Tabella 7: Frequenze proprie e velocità
critiche
Nodo
|
Coordinata
libera
|
f0
[Hz]
|
ω0 [Rad/s]
|
1
|
y1
|
89
|
560
|
ϑ1
|
138
|
864
|
2
|
y2
|
263
|
1653
|
ϑ2
|
522
|
3283
|
3
|
y3
|
915
|
5751
|
ϑ3
|
1430
|
8985
|
4
|
y4
|
2091
|
13141
|
ϑ4
|
2787
|
17508
|
5
|
y5
|
3729
|
23427
|
ϑ5
|
5159
|
32415
|
6
|
y6
|
5839
|
36687
|
ϑ6
|
6576
|
41319
|
7
|
y7
|
7393
|
46449
|
ϑ7
|
8061
|
50647
|
8
|
y8
|
8562
|
53797
|
ϑ8
|
8976
|
56397
|
9
|
y9
|
12662
|
79555
|
ϑ9
|
12933
|
81260
|
10
|
y10
|
16717
|
105034
|
ϑ10
|
29848
|
187538
|
Le pulsazioni proprie del sistema ne costituiscono le
velocità critiche di rotazione: se la pompa a regime ruota con velocità
angolare pari ad una tra le velocità critiche il corrispondente grado di
libertà si trova in risonanza e questo comporta spostamenti o rotazioni più
elevate. La velocità massima di rotazione della pompa è limitata a 909 rad/s in
quanto per motivi strutturali la velocità periferica allo scarico della girante
non può superare i 100 m/s. Di conseguenza sono solo due le velocità critiche
di interesse pratico: 560 rad\s (y1) e 860 rad\s (ϑ1).
La velocità di rotazione nominale della pompa, Ω= 888
rad/s, è piuttosto vicina alla seconda velocità critica, tuttavia come si
vedrà in seguito l’analisi della risposta a regime ha mostrato che il
funzionamento della pompa non è compromesso da questo fatto.
Gli autovettori costituiscono i modi di vibrare del sistema:
l’i-esimo modo di vibrare è un vettore di venti elementi dove ciascun elemento
rappresenta lo spostamento della corrispondente coordinata libera per uno
spostamento unitario della i-esima coordinata libera quando la velocità di
rotazione della pompa è pari alla i-esima velocità critica. Riportiamo solo
alcuni dei modi di vibrare (tutti i modi di vibrare sono rappresentati
graficamente nel report di Matlab allegato):
Figura 15: Modo di vibrare n°1

Figura 16: Modo di vibrare n°2

Figura 17: Modo di vibrare n°20

Analizzando i modi di vibrare si nota come gli spostamenti
dei nodi nei modi di vibrare associati alle rotazioni sono più piccoli rispetto
agli spostamenti dei nodi nei modi di vibrare associati alle traslazioni. E’
curioso osservare che per i modi di vibrare n° 17, 19 e 20 si ottengono dei
valori per gli spostamenti dei nodi dell’ordine di 104 m.
Al fine di valutare la sensibilità delle autosoluzioni al
variare della finezza della schematizzazione sono stati considerati due
varianti del sistema originario: nella prima variante (sistema S1) è stato
mantenuto costante il numero di coordinate libere ma non sono stati considerati
nel calcolo delle sottomatrici strutturali dell’albero i tratti di albero
all’interno delle giranti mentre nella seconda variante (sistema S2) è stato
aumentato il numero di coordinate libere inserendo un nodo a metà dei tratti di
albero compresi tra due giranti e tra una girante ed un cuscinetto. Lo schema
seguente riporta il sistema utilizzato per la seconda variante, con in verde i
nuovi gradi di libertà inseriti:
Figura 18: Sistema S2 a 34 gdl

Le procedure di calcolo utilizzate per trovare le velocità
critiche, le frequenze proprie ed i modi di vibrare sono identiche alle
procedure descritte nei paragrafi precedenti, per cui riportiamo solo i
seguenti risultati:
Tabella 8: Confronto tra le velocità
critiche
Gdl
|
ω02
[rad/s]
|
ω02 S1
[rad/s]
|
ω02 S2
[rad/s]
|
(ω02- ω02 S1)/
ω02
[%]
|
(ω02S1- ω02 S2)/
ω02S1
[%]
|
(ω02- ω02 S2)/
ω02
[%]
|
y1
|
560
|
610
|
559
|
-9,04
|
8,40
|
0,11
|
ϑ1
|
864
|
942
|
866
|
-9,07
|
8,07
|
-0,25
|
y2
|
1653
|
2022
|
6298
|
-22,34
|
-211,40
|
-280,97
|
ϑ2
|
3282
|
4238
|
9906
|
-29,12
|
-133,70
|
-201,76
|
y3
|
5750
|
7441
|
24598
|
-29,40
|
-230,54
|
-327,74
|
ϑ3
|
8985
|
11706
|
28890
|
-30,28
|
-146,79
|
-221,53
|
y4
|
13140
|
17172
|
46353
|
-30,68
|
-169,92
|
-252,74
|
ϑ4
|
17508
|
23075
|
51145
|
-31,79
|
-121,64
|
-192,12
|
y5
|
23427
|
30650
|
62522
|
-30,83
|
-103,98
|
-166,87
|
ϑ5
|
32414
|
36482
|
63992
|
-12,55
|
-75,40
|
-97,41
|
y6
|
36686
|
43752
|
107246
|
-19,25
|
-145,11
|
-192,32
|
ϑ6
|
41319
|
49259
|
107281
|
-19,21
|
-117,78
|
-159,64
|
y7
|
46448
|
54349
|
107605
|
-17,00
|
-97,98
|
-131,66
|
ϑ7
|
50647
|
58456
|
107633
|
-15,41
|
-84,12
|
-112,51
|
y8
|
53797
|
61484
|
131625
|
-14,28
|
-114,07
|
-144,66
|
ϑ8
|
56396
|
63647
|
134401
|
-12,85
|
-111,16
|
-138,31
|
y9
|
79555
|
87067
|
188017
|
-9,44
|
-115,94
|
-136,33
|
ϑ9
|
81259
|
87067
|
189088
|
-7,14
|
-117,17
|
-132,69
|
y10
|
105033
|
147829
|
202493
|
-40,74
|
-36,97
|
-92,78
|
ϑ10
|
187537
|
228761
|
203445
|
-21,98
|
11,06
|
-8,48
|
Dalla tabella notiamo che le velocità critiche subiscono
delle modeste variazioni non considerando i tratti di albero all’interno delle
giranti, mentre le variazioni sono molto più grandi aumentando il numero di
gradi di libertà (e quindi la finezza della schematizzazione). In definitiva
possiamo assumere che le velocità critiche sono sensibili alla finezza della
schematizzazione,poco sensibili alla lunghezza dei segmenti di albero.
Per
quanto riguarda i modi di vibrare:
Tabella 9: Confronto tra i modi di vibrare
|
S0 Vs S1
|
S0 Vs S2
|
Δ% max
|
2.9 *106
%
|
3.74 * 107
%
|
Δ% medio
|
2.23 * 104
%
|
4.06 * 105
%
|
Dalla tabella è evidente che i modi di vibrare sono molto
sensibili sia alla finezza della schematizzazione sia alla lunghezza dei
segmenti di albero.
Per effetto dello squilibramento delle giranti, sul sistema
agiscono sette forzanti periodiche con andamento sinusoidale la cui espressione
analitica si ottiene proiettando il modulo della forza di inerzia agente sul
baricentro delle giranti sulla direzione verticale. Il modulo della forza di
inerzia è direttamente proporzionale alla massa della girante, alla
eccentricità e al quadrato della velocità angolare di rotazione della pompa:

“e” è l’eccentricità, ovvero la distanza tra il baricentro
della girante e il centro di rotazione della stessa, mentre β è l’angolo
di sfasamento della forzante.
Abbiamo inserito dei valori arbitrari sia per le
eccentricità (nell’ordine di pochi millimetri) sia per gli sfasamenti:
Tabella 10: Eccentricità, sfasamenti e
modulo delle forzanti
Girante n°
|
Eccentricità [m]
|
Sfasamento [°]
|
|F| [KN]
|
1
|
0.001
|
20
|
2.24
|
2
|
0.003
|
70
|
6.73
|
3
|
0.007
|
120
|
15.69
|
4
|
0.004
|
290
|
8.97
|
5
|
0.0035
|
100
|
7.85
|
6
|
0.0015
|
150
|
3.36
|
7
|
0.006
|
300
|
13.45
|
Per
inserire il forzamento nell’equazione di moto, ogni forzante è stata scritta nel
seguente modo:

F0 è un numero complesso il cui modulo è
pari al modulo della forzante ed il cui argomento è pari allo sfasamento della
forzante. Le forzanti sono state unite a formare un vettore 20x1 denominato Q0
che contiene le componenti lagrangiane delle forze applicate al sistema.
Con il termine “funzione di risposta in frequenza” si
intende la funzione di trasferimento H del sistema vibrante sottoposto a
forzamento periodico armonico calcolata per diversi valori della velocità di
rotazione della pompa. La funzione di trasferimento è una matrice 20x20 il cui
generico termine Hij rappresenta la risposta dell’i-esimo grado di
libertà al forzamento unitario del j-esimo grado di libertà. Ogni termine della
funzione di trasferimento è un numero complesso che pertanto è dotato di modulo
e di un argomento che rappresentano rispettivamente il modulo della risposta
del sistema e la fase della risposta.
Per ricavare la funzione di trasferimento basta sostituire
nell’equazione di moto la soluzione tipo X= X0 eiωt
e una volta raccolto e semplificato il termine eiωt
basta dividere tutto per F0 :
Abbiamo calcolato la funzione di trasferimento per dei
valori della velocità angolare compresi tra 1 e 10000 rad/s anche se in realtà
non è possibile far funzionare la pompa a velocità superiori ai 909 rad/s, ma
ciò ci ha consentito di meglio evidenziare l’andamento dei termini della
funzione di trasferimento in funzione della velocità di rotazione della pompa.
Riportiamo solo alcuni dei grafici delle funzioni di
trasferimento dei vari gradi di libertà; gli altri grafici realizzati sono
visualizzabili nel report di Matlab in allegato (vedi appendice A). In tutti i
grafici si nota come la risonanza del primo grado di libertà (y1) produce gli
effetti maggiori sulla risposta dei vari gradi di libertà del sistema. Le
risonanze degli altri gradi di libertà producono invece effetti più contenuti.
Figura 19: H11

Figura 20: H12

Figura 21: H55

Figura 22: H1717

In questo paragrafo l’obiettivo che ci siamo posti è di
verificare se per piccole variazioni della velocità di funzionamento della
pompa (variazioni che possono essere dovute a fattori di disturbo esterni e
che sono comuni nel funzionamento reale della turbomacchina) la risposta a
regime dei vari gradi di libertà subisce grandi variazioni e se queste
variazioni possono rappresentare un pericolo per il corretto funzionamento
della pompa.
Riprendendo il procedimento utilizzato nel paragrafo
precedente per il calcolo della funzione di trasferimento, sostituiamo
nell’equazione di moto la soluzione tipo e risolvendo il seguente sistema
lineare è possibile ricavare il modulo e la fase della riposta a regime dei
gradi di libertà:

Figura 23: Riposta in frequenza di y1

Figura 24: Riposta in frequenza di theta1

Figura 25: Riposta in frequenza di y10

Come sempre l’elenco completo di tutte le riposte in
frequenza dei gradi di libertà è presente nel report di Matlab allegato. Dai
grafici è evidente che il punto di funzionamento si trova vicino alla velocità
critica del secondo grado di libertà (ϑ1) ma ciò non genera alcun problema
per il funzionamento della pompa, in quanto l’ampiezza di moto a regime di
tutti i gradi di libertà si mantiene al di sotto del millimetro per le traslazione
e di 0.1° per le rotazioni, valori molto piccoli di spostamento che non
dovrebbero creare problemi per i collegamenti tra la pompa e il circuito
idraulico. La seguente tabella mostra le ampiezze di moto a regime dei vari
gradi di libertà per il punto di funzionamento, per la velocità massima di
rotazione della pompa e per la velocità di risonanza del secondo grado di
libertà ( [m] per i gradi di libertà delle traslazioni, [°] per i gradi di
libertà di traslazione).
Tabella 11: Risposta a regime per diverse
velocità di funzionamento
Gdl
|
Ω [Rad/s]
|
864 (vel.critica ϑ1)
|
888 (p.to funz.)
|
909 (vel.max.)
|
y1 [m]
|
0.0009
|
0.0010
|
0.0010
|
ϑ1 [°]
|
0.0008
|
0.0009
|
0.0010
|
y2
|
0.0008
|
0.0009
|
0.0009
|
ϑ2
|
0.0008
|
0.0009
|
0.0010
|
y3
|
0.0007
|
0.0007
|
0.0007
|
ϑ3
|
0.0010
|
0.0011
|
0.0012
|
y4
|
0.0005
|
0.0005
|
0.0005
|
ϑ4
|
0.0015
|
0.0015
|
0.0016
|
y5
|
0.0004
|
0.0004
|
0.0003
|
ϑ5
|
0.0018
|
0.0018
|
0.0019
|
y6
|
0.0004
|
0.0003
|
0.0003
|
ϑ6
|
0.0018
|
0.0019
|
0.0019
|
y7
|
0.0004
|
0.0004
|
0.0004
|
ϑ7
|
0.0018
|
0.0019
|
0.0019
|
y8
|
0.0006
|
0.0006
|
0.0006
|
ϑ8
|
0.0016
|
0.0017
|
0.0017
|
y9
|
0.0007
|
0.0008
|
0.0008
|
ϑ9
|
0.0014
|
0.0015
|
0.0015
|
y10
|
0.0009
|
0.0009
|
0.0010
|
ϑ10
|
0.0014
|
0.0015
|
0.0015
|
Le reazioni vincolari sono state ricavate imponendo
l’equilibrio delle forze agenti sul cuscinetto, secondo il disegno seguente:

Ne consegue che le reazioni vincolari sono uguali in modulo
alle forze agenti sul cuscinetto, ma hanno verso opposto. Sfruttando le
risposte a regime dei gradi di libertà di traslazione verticale associati ai
cuscinetti (y1, y11, y19) per 1<Ω<909 rad/s è si ricavano le
risposte in frequenza delle reazioni vincolari dei cuscinetti. Per la generica
reazione vincolare RV:


La somma di queste due funzioni armoniche è ancora una
funzione armonica di cui vogliamo ricavarne modulo e fase; cerchiamo di
scrivere la somma di queste due funzioni come:

Utilizzando la formula di addizione del seno e confrontando
l’espressione che si ottiene con l’espressione originaria della reazione
vincolare si ottiene il seguente sistema di condizioni:

Risolvendo questo sistema di due equazioni in due incognite
è possibile trovare il modulo e la fase della generica reazione vincolare per
ogni valore di Ω. Tornando alla forma complessa:

Dove

Le reazioni vincolari dei 3 cuscinetti, in funzione della
velocità di rotazione della pompa, hanno il seguente andamento:
Figura 26: Risposta in frequenza Rv1

Figura 27: Risposta in frequenza Rv6

Figura 28: Risposta in frequenza Rv10

E’ curioso osservare che, mentre il modulo delle reazioni
vincolari agenti sul primo nodo e sul decimo nodo aumentano all’aumentare della
velocità di rotazione della pompa, il modulo della reazione vincolare agente
sul sesto nodo (terzo cuscinetto) diminuisce all’aumentare della velocità di
rotazione della pompa.
Tabella 12: Modulo delle reazioni vincolari
per diverse velocità di funzionamento
Ω [Rad/s]
|
|Rv1| [N]
|
|Rv6| [N]
|
|Rv10| [N]
|
864
|
12131
|
4736
|
12237
|
888
|
12835
|
4518
|
12596
|
909
|
13450
|
4325
|
12874
|
Complessivamente la forza trasmessa a terra è pari alla
somma delle reazioni vincolari dei 3 cuscinetti e per ricavarne modulo e fase
abbiamo utilizzato il formalismo complesso:

Si noti la semplicità del formalismo complesso, che permette
di ragionare nel dominio delle frequenze: per sommare tre funzioni armoniche di
diverso modulo e diversa fase è stato solo necessario sommare tre numeri
complessi, mentre se si ragiona nel dominio del tempo come è stato fatto per il
calcolo delle singole reazioni vincolari è necessario utilizzare diverse
formule trigonometriche, risolvere sistemi ecc a tutto discapito della
semplicità di implementazione del problema al calcolatore.
Figura 29: Risposta in frequenza forze trasmesse a terra

Osserviamo che la forza trasmessa a terra è pressoché
costante nell’intorno del punto di funzionamento.
Per il dimensionamento della fondazione sospesa occorre
studiare il moto di un semplice sistema ad un grado di libertà sottoposto al
forzamento periodico delle reazioni vincolari dei cuscinetti. Sono presenti tre
incognite: massa, smorzamento e rigidezza della fondazione. Abbiamo scelto di
imporre che la fondazione soddisfi il seguente requisito inerente la forza
trasmessa a terra:

Per un sistema vibrante ad un grado di libertà sottoposto a
forzamento è possibile scrivere il seguente sistema di equazioni (T è la
trasmissibilità della fondazione, cioè il rapporto tra la forza trasmessa a
terra e la forza agente sulla fondazione stessa):

E’ possibile ricavare il valore della pulsazione adimensionale
(a) dalla prima equazione; occorre risolvere una equazione biquadratica:

Il discriminante dell’equazione è positivo per qualsiasi
valore di h>0, per cui abbiamo scelto un valore per lo smorzamento
adimensionale pari all’1 %:

Un valore del 1 % per lo smorzamento adimensionale h è
comunemente utilizzato per la realizzazione di fondazioni in cemento armato.
Dalla definizione di pulsazione adimensionale (a) si esprime
la massa della fondazione in funzione della rigidezza della stessa:

Sostituendo questa espressione nell’equazione
dell’affondamento statico è possibile ricavare la rigidezza della fondazione:

Poiché la rigidezza è un numero positivo, si è trovata una
condizione sull’affondamento statico minimo della fondazione:

Abbiamo scelto di imporre un affondamento statico di 0.003
m, cioè di 3 mm, valore modesto che non dovrebbe creare problemi di
collegamento della pompa al circuito.



Calcoliamo l’ampiezza di moto a regime della fondazione:

Osserviamo che con l’utilizzo della fondazione sospesa le
forze trasmesse a terra sono state ridotte a 100 N a partire dai 17230 N
trasmessi a terra senza l’utilizzo della fondazione.
Figura 30: Andamento della trasmissibilità in funzione della pulsazione adimensionale

La figura evidenzia come la fondazione lavora nel campo
della fondazione sospesa: il rapporto tra la forza trasmessa a terra e la forza
che agisce sulla fondazione è molto minore dell’unità.