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LA TRAFILATURA
Questa
lavorazione, che ha origini nel XI secolo, è oggi ampiamente utilizzata
per la produzione di tubi, barre e fili, con notevole finitura
superficiale e precisione dimensionale, per le più svariate
applicazioni.
Se il calore non venisse opportunamente asportato
il filo, la filiera ed i vari componenti all’interno della macchina
verrebbero soggetti a temperature assai elevate con conseguenze negative
soprattutto per il filo stesso, che sarebbe sottoposto ad un trattamento
termico non desiderato, e per la filiera, la cui durata dipende anche
dalle temperature alle quali viene fatta funzionare. Quindi per le macchine trafilatrici si deve prevedere un adeguato impianto di raffreddamento in modo da mantenere le temperature all’interno della macchina su livelli accettabili. Facendo un accenno alle macchine moderne il calore viene asportato tramite i seguenti modi;
All’interno delle bobine viene fatta circolare dell’acqua.
Viene soffiata aria che, lambendo le bobine ed il filo stesso, asporta parte del calore sviluppato durante il processo. Per la ventilazione forzata si utilizzano normalmente ventilatori che inviano aria all’interno della macchina tramite opportune canalizzazioni poste generalmente sul retro della stessa e intorno alla bobina.
Questo calore è molto importante perché definisce gli effetti della temperatura superficiale e la funzione del film di lubrificazione. Esistono diversi modi con cui si raffredda la filiera. Il più comune è quello di andare a spruzzare direttamente sulle superfici esterne dell’utensile, quindi andando a raffreddare la filiera in modo diretto. Ultima nota; in linea teorica per quanto riguarda la quantità di calore da asportare si considera che quasi tutta la potenza spesa per trafilare il filo si trasformi in energia termica. Valutazioni da prove sperimentali indicano che un 5-10% del calore viene dissipato nella filiera invece il restante 90-95% viene asportato dal blocco, di cui circa il 10% dalla ventilazione intorno al blocco. Per quanto riguarda poi le portate di acqua ed aria esse devono essere regolabili in funzione della quantità di calore da asportare. |
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