Il GID si pone in una fascia di mercato che, a nostro
avviso, è attualmente sguarnita poiché i droni utilizzati ad oggi in uso
nell'industria svolgono, quando sono modelli terresti, operazioni molto
più complesse (come la manutenzione di macchinari) o gravose (come il
trasporto di carichi), mentre nell'ambito della sorveglianza ed
ispezione si usano, dove possibile, droni volanti.
Nel mercato domestico il prodotto più simile al GID sono i robot-tagliaerba e alcuni giocattoli.
Fatte queste considerazioni abbiamo lavorato affinché il GID potesse collocarsi in una fascia di prezzo
tra i 3000 e i 5000€.
Caratteristica principale del GID è il suo particolare design a due ruote che riduce gli ingombri aumentando la maneggevolezza.
Prestazioni:
Coppia massima: 3 Nm
Velocità massima: 3 m/s
Accelerazione massima: 1 m/s^2
Il GID ha in dotazione:
- 2 motori
DOGA 111.9199.20.00 DC indipendenti da 12V e 3-20Nm (vedere grafico a lato),
- un giroscopio Pololu MinIMU-9 v2
- una videocamera
Foscam FI9851P da 1 Megapixel, 70» di visione (anche notturna),
- una scheda madre Raspberry Pi 3 Model B con
integrata scheda WiFi
e GPS U-blox NEO6
- un sensore di temperatura e umidità DTH11
- due sensori di prossimità MB1200 XL-MaxSonar-EZ0
In questa configurazione, che lascia comunque spazio a variazioni
secondo le richieste del cliente, il costo della sensoristica e dei
componenti interni si attesta a 185€, cui vanno aggiunti 290€ per i due
motori.
Per l'invio dei comandi (in modalità drone guidato a
distanza) e ricezione di immagini e dati sarà necessaria una copertura
Wi-Fi dell'area delle operazioni. Si è scelta questa alternativa per
evitare i problemi di interferenza cui sono soggetti i radiocomandi in
ambienti interni come quelli per cui è stato pensato il GID.
L'opzione è pienamente supportabile dall'hardware installato e
permetterebbe di controllare il drone anche attraverso dispositivi
mobili o laptop.
La scheda madre scelta è stata selezionata per la sua versatilità in
ambito professionale che la rende compatibile con moltiti strumenti
anche a fronte di una comunity di utenti vasta e diffusa.
L'innovazione più rilevante del GID, però, consiste nelle due possibili
fonti di alimentazione che offrono altrettante strategie di utilizzo:
gli ultracapacitori o le batterie
ai litio-polimeri.
Una considerevole parte del nostro lavoro è consistita nel curare che
la stessa scocca potesse essere predisposta per ospitare l'una o
l'altra soluzione a seconda delle richieste del cliente.