Una tecnologia come quella del GID
ha le potenzialità per poter estendere, in futuro, le possibilità di
sorveglianza, diagnostica e controllo tramite droni terresti in tutte
quelle applicazioni in cui, ad esempio per le autonomie richieste o gli
ostacoli presenti in spazi chiusi, una soluzione terrestre sia
preferibile ad una aerea.
Gli sviluppi futuri, a nostro avviso, dovrebbero vertere sullo
studio della stazione di ricarica automatica per la soluzione
con ultracapacitori e sulle modalità di approccio e
accoppiamento tra drone e stazione stessa. L'automatizzazione totale di
questo processo concretizzerebbe appieno la vera natura di questa
tecnologia.
Una strada, inoltre, che considereremmo di intraprendere all'inizio di questo progetto riguardava la possibilità di utilizzare ruote "airless" del tipo sviluppato dalla DARPA o da ditte come Michelin e Bridgestone ma non ancora reperibili sul mercato europeo. Il vantaggio di questa soluzione sarebbe di poter affrontare ostacoli più ostici (soprattutto per quanto riguarda ambienti esterni) e di avere miglior assorbimento di eventuali urti.
Un altro dettaglio da considerare per una conversione del GID
all'utilizzo in ambiente esterno sarebbe l'impermeabilizzazione della
scocca, al momento non garantita viste le aperture delle prese d'aria
per il raffreddamento del comparto batterie/condensatori.