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Ground Interceptor Drone

Drone terrestre per applicazioni industriali

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Una tecnologia come quella del GID ha le potenzialità per poter estendere, in futuro, le possibilità di sorveglianza, diagnostica e controllo tramite droni terresti in tutte quelle applicazioni in cui, ad esempio per le autonomie richieste o gli ostacoli presenti in spazi chiusi, una soluzione terrestre sia preferibile ad una aerea.

Gli sviluppi futuri, a nostro avviso, dovrebbero vertere sullo studio della stazione di ricarica automatica per la soluzione con   ultracapacitori e sulle modalità di approccio e accoppiamento tra drone e stazione stessa. L'automatizzazione totale di questo processo concretizzerebbe appieno la vera natura di questa tecnologia.

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Una strada, inoltre, che considereremmo di intraprendere all'inizio di questo progetto riguardava la possibilità di utilizzare ruote "airless" del tipo sviluppato dalla DARPA o da ditte come Michelin e Bridgestone ma non ancora reperibili sul mercato europeo. Il vantaggio di questa soluzione sarebbe di poter affrontare ostacoli più ostici (soprattutto per quanto riguarda ambienti esterni) e di avere miglior assorbimento di eventuali urti.

Un altro dettaglio da considerare per una conversione del GID all'utilizzo in ambiente esterno sarebbe l'impermeabilizzazione della scocca, al momento non garantita viste le aperture delle prese d'aria per il raffreddamento del comparto batterie/condensatori.



Progetto svolto dal Team 576 del Laboratorio Sperimentale CAD 2016 con la supervisione del prof. Gaetano Cascini e dell'ing. Edoardo Filippo Colombo