PROTESI FINALE
La protesi definitiva è costituita da tre componenti:
- Sprinter's King: lamina in fibra di carbonio (larghezza in prossimità dell'attacco=60mm, spessore lamina=15mm).
- Invaso ( coppa in fibra di carbonio all'interno della quale l'utente infila l'arto amputato). E' realizzata con un calco del moncone del cliente.
- Aggancio ( realizzato in Alluminio 7075 ). E' di dimensioni standard fissate.

Soluzione attualmente in uso
La regolazione della lamina rispetto all’invaso avviene in due tempi.
Una volta realizzato l’invaso di carbonio ricalcando il moncone, si deve posizionare l’attacco di alluminio da inglobare successivamente nel carbonio in modo tale da formare un unico corpo indivisibile dal resto dell’invaso. Questo posizionamento avviene seguendo norme generali e la correttezza di questo primo tempo di regolazione è basata sul livello di esperienza del tecnico che esegue l’operazione. L'attacco viene posto grossolanamente in posizione sull'invaso, tenuto momentaneamente in posizione, viene ottenuto un calco in resina espandente del suo basamento e quindi inglobato con l'invaso stesso attraverso l'applicazione di strati di carbonio.
Durante questa fase può essere eseguita solamente una prova statica con il cliente.
Dopo la prima fase di regolazione si ha quindi come risultato l’attacco di alluminio inglobato nel carbonio insieme all’invaso.
Nella seconda fase di regolazione viene ricercata per tentativi il miglior posizionamento della lamina sempre con prove statiche. Questa è da regolare in altezza e nelle tre diverse inclinazioni rispetto al piano dell’attacco.
Il metodo di fissaggio tra lamina e attacco prevede di operare due fori sulla lamina e sull'attacco (Diametro=10mm , interasse=35mm) con successivo alloggiamento di due viti M10 che attraverso la lamina entrano nell'attacco rendendo la protesi compatta.
Limiti del procedimento
Grosse problematiche di allineamento della protesi portano ad asolare i fori o introdurre cunei tra lamina e attacco per variare l'inclinazione della lamina rispetto all'invaso.
In casi di errori di altezza, necessario compensare mediante nuova foratura e conseguente indebolimento del pezzo.
L'attacco posizionato così grezzamente non consente al peso e alle forze in gioco di scaricarsi nel baricentro della lamina con conseguente sbilanciamento del soggetto.
REQUISITI
Possibilità di regolazione della lamina in altezza (considerando come altezza della gamba la distanza del punto di attacco e la terra).
Possibilità di rotazione del piano dell'attacco relativamente all'invaso.
Necessità di maschera di foratura esterna per fissaggio della lamina a regolazione compiuta.
Possibilità di regolazione dell'impianto in fase statica (peso corporeo) e dinamica (Qmax=300Kg).
Minimizzare il peso, per non sbilanciare l'atleta durante le prove statiche e dinamiche.