Politecnico di Milano – Facoltà di Ingegneria Industriale

Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica

Laboratorio progettuale CAD – Prof. Cascini

Anno Accademico 2009/2010

 

Cinematica     

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La configurazione della sospensione scelta si ispira a quella della Ducati Monster; essa presenta uno schema del tipo in figura:

Secondo questo sistema l'ammortizzatore non è infulcrato sul telaio come nella maggior parte delle moto, ma al forcellone e di conseguenza con l'avvicinarsi della ruota al telaio risulta compresso ad entrambe le estremità.

Questa soluzione elimina un attacco al telaio e ne aggiunge uno al forcellone, così che il leveraggio complessivo costituito da mono, bilanciere e puntone conta due attacchi al forcellone e uno al telaio, dove si impernia il vertice del triangolo descritto dal bilanciere.

 

Ai fini dell'analisi cinematica lo schema scelto può essere schematizzato come segue:

Si riportano di seguito le dimensioni necessarie per l'analisi cinematica, che vanno inserite nel programma Matlab implementato per la risoluzione della cinematica:

 

% quote puntone

BC = 125;  %[mm] quota da variare

BC_0 = BC; %[mm]

 

% quote mono

EG = 309; % [mm]                           

EG_0 = EG; %[mm]  % interasse tra gli estremi del mono in condizioni statiche

 

% quote bilanciere

CD = 84;   % quota da variare [mm]

DE = 48;   % quota da variare [mm]

CE = 130;  % quota da variare [mm]

 

 

% angoli bilanciere (teorema di Carnot)

CDE = acos(-(CE^2-DE^2-CD^2)/(2*DE*CD)); %[rad]

 

 

% quote forcellone

FO1 = 436.138; %[mm]    altezza da terra del punto F in posizione statica con

                      % puntone di 125mm e lunghezza del mono in posizione statica di 309mm

DO2 = 157;  %[mm]

O2F = 102;  %[mm]

 

AF = 545;     %[mm]

BF = 193.2;   %[mm]

GF = 226.2;   %[mm]

AB = 356.7;   %[mm]

AG = 417;     %[mm]

BG = 197.2;   %[mm]

 

 

% angoli forcellone (teorema di Carnot)

ABF = acos(-(AF^2-AB^2-BF^2)/(2*AB*BF));   %[rad]                         

FAB = acos(-(BF^2-AB^2-AF^2)/(2*AB*AF));   %[rad]

GAB = acos(-(BG^2-AG^2-AB^2)/(2*AG*AB));   %[rad]

AGF = acos(-(AF^2-AG^2-GF^2)/(2*AG*GF));   %[rad]

AFG = acos(-(AG^2-GF^2-AF^2)/(2*GF*AF));   %[rad]

 

Le quote indicate con la dicitura “da variare” costituiscono i gradi di libertà nella scelta dei parametri che si hanno nel dimensionamento del leveraggio prolink.

I valori riportati per la lunghezza del puntone e per i lati del triangolo del bilanciere sono quelli finali, stabiliti grazie al programma, nel quale sono stati inseriti vari set di parametri, per poi scegliere quello che meglio soddisfa i vincoli di progetto.

Tali vincoli riguardano la corsa massima del mono di 70mm (da non utilizzare necessariamente per intero) a fronte di uno scuotimento massimo di 120mm e la pendenza della retta della legge di progressione pari a 2,1.

Inoltre si desidera che la legge di progressione si mantenga il più possibile indipendente dalla regolazione del puntone e la condizione ideale è dunque rappresentata da un fascio di rette che collassano in una unica.

 

A questi si aggiungono i vincoli sull'altezza da terra della sella e sulla regolazione del puntone per variare l'altezza della moto, che sono stati verificati in seguito, attraverso uno sketch in Catia. Con questo schizzo sono pure stati costantemente monitorati gli ingombri di massima al variare dello scuotimento imposto al forcellone e della lunghezza del puntone (vedi sezione Configurazione definitiva).

 

Altri parametri su cui si può intervenire sono la rigidezza della molla e il precarico:

 

K_Molla = 85;  % [N/mm] da variare tra 85 e 95 N/mm

precarico = 10; % [mm] per quanto riguarda il precarico, il valore presente nel programma tiene conto della

                  compressione iniziale della molla, dovuta al registro di precarico della molla. Se la lunghezza

                  libera della molla è x, una volta montata si deve sempre garantire che il componente sia

                  compresso, così che se si misura la molla una volta montata risulta essere x-y (dove y è un

                  valore a discrezione ma sicuramente maggiore di 5).

                  A questo si somma un ulteriore precarico, ottenuto ruotando la ghiera o il registro presente

                  sul mono.

                  Ne segue che se si misura nuovamente la molla una volta che il mono è pronto per essere

                  montato, perciò in ordine di marcia, questa sarà lunga x-y-z; il precarico sarà pertanto y+z.

 

Si può inoltre agire sull'interasse in condizione statica tra gli estremi del monoammortizzatore, che può variare all'interno di un range di ampiezza 10mm nell'intorno di 304mm.

 

Nella scelta di questi parametri liberi si deve agire, oltre che nel rispetto dei vincoli di progetto dati, pure nella direzione di una riduzione dei carichi interni, soprattutto per quanto riguarda il puntone, in sostanza una biella caricata a compressione, condizione critica per quanto riguarda la resistenza del pezzo.

Per questo motivo, è stato deciso di ridurre la costante di rigidezza della molla fino a 85 N/mm e di incrementare l'interasse iniziale dell'ammortizzatore fino a 309mm.

 

Il programma implementato risolve le seguenti chiusure cinematiche:

 

% chiusure cinematiche ausiliarie (relazioni fra angoli)

 

xBF = xAB+pi+ABF;

xDE = xCD-pi-CDE;

xGF = pi-GAB+xAB-AGF;

 

% chiusure cinematiche

 

   % chiusura cinematica blu

fff(1) = OA * cos(xOA) + AB * cos(xAB) + BF * cos(xBF) + FO1 * cos(xFO1) + O1O * cos(xO1O);

fff(2) = OA * sin(xOA) + AB * sin(xAB) + BF * sin(xBF) + FO1 * sin(xFO1) + O1O * sin(xO1O);

 

   %chiusura cinematica gialla

fff(3) = OA * cos(xOA) + AB * cos(xAB) + BC * cos(xBC) + CD * cos(xCD) + DO2 * cos(xDO2) + O2F * cos(xO2F) + FO1 * cos(xFO1) + O1O * cos(xO1O);

fff(4) = OA * sin(xOA) + AB * sin(xAB) + BC * sin(xBC) + CD * sin(xCD) + DO2 * sin(xDO2) + O2F * sin(xO2F) + FO1 * sin(xFO1) + O1O * sin(xO1O);

 

   %chiusura cinematica rossa

fff(5) = DE * cos(xCD-pi-CDE) + EG * cos(xEG) + GF * cos(xGF) - DO2 * cos(xDO2) - O2F * cos(xO2F);

fff(6) = DE * sin(xCD-pi-CDE) + EG * sin(xEG) + GF * sin(xGF) - DO2 * sin(xDO2) - O2F * sin(xO2F);