Politecnico di Milano – Facoltà di Ingegneria Industriale

Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica

Laboratorio progettuale CAD – Prof. Cascini

Anno Accademico 2009/2010

 

Configurazione definitiva      

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Per i parametri stabiliti si riporta la legge schiacciamento molla VS scuotimento forcellone al variare della lunghezza del puntone BC; in particolare in verde               BC = 125 – 5 mm ed in rosso BC = 125 + 5 mm.

Si verifica in seguito che il campo di variazione della lunghezza BC di 10mm sia sufficiente a garantire una variazione dell'altezza sella di 12/15mm.

 

                          

 

La legge di progressione soddisfa le richieste poiché si mantiene pressoché lineare per tutto il campo di escursione del forcellone e la retta descritta presenta un coefficiente angolare costante pari al rapporto di compressione di circa 2/2,1.

Le curve così ottenute sono molto prossime le une alle altre, segno di una scarsa dipendenza dalla lunghezza del puntone, come desiderato, che rende dunque il comportamento cinematico del sistema prolink invariante rispetto alla regolazione del puntone stesso.

 

L'altra immagine mostra la configurazione statica e quella in corrispondenza del massimo scuotimento forcellone e fornisce un primo ausilio per il controllo degli ingombri, che verrà poi integrato dallo sketch in Catia.

 

              

 

Questi due ulteriori grafici riportano in funzione della corsa ruota il valore del carico sulla ruota stessa e il carico assiale agente sul puntone.

Si nota che la pendenza delle curve non è costante, bensì, con l'aumentare della corsa imposta al mono, incrementa progressivamente il carico sulla ruota in maniera più che lineare; la non linearità della caratteristica, o meglio l'irrigidimento del sistema per sollecitazioni crescenti, si rivela benefica per quanto riguarda il comportamento della moto.

In frenata, con la sospensione completamente, o quasi, estesa, è preferibile avere rigidezze sufficientemente basse per poter assorbire bene le piccole asperità del fondo, riducendo così il fenomeno del saltellamento del posteriore.

In rettilineo, la rigidezza della sospensione dovrà essere ancora modesta, anche se maggiore rispetto al caso precedente, in quanto il carico sul posteriore è aumentato.

In curva, per evitare eccessivi affondamenti del retrotreno e quindi un'apertura dell'angolo di sterzo, è necessaria una rigidezza ancora maggiore.

Infine, nel caso di salto sul cordolo o in presenza di bruschi avvallamenti o salti, la sospensione dovrà presentare un'elevata rigidezza nella parte finale dell'escursione per impedire il raggiungimento di un brusco fine corsa.

 

In base a queste conclusioni, si ritengono soddisfacenti I risultati ottenuti.

 

E’ inoltre possibile determinare l’entità dello schiacciamento del mono in condizione statica con moto a terra.

Dai dati fornitici dal gruppo 3 forcellone, è noto che la quota parte del peso moto gravante sul posteriore è circa 920 N; utilizzando questa quantità come input nel grafico forza ruota VS scuotimento forcellone si ricava un’escursione del forcellone di 25mm, valore che permette di determinare attraverso la legge di progressione uno schiacciamento della molla di 14mm.

 

Da ultimo, il programma implementato restituisce, per la sola configurazione di massima estensione del puntone, cioè per quella che presenta i carichi maggiori, le relazioni tra le forze di puntone, mono e ruota prese a due a due.

 

      

 

Per stabilire i carichi agenti nella configurazione scelta sono stati utilizzati il secondo e il terzo grafico in corrispondenza di un input pari a 120mm, come da specifiche; ricavate a questo punto la forza a terra e la forza assiale del puntone per la massima escursione, è possibile risalire alla forza nel mono attraverso gli ultimi grafici.

 

In questo modo sono state ottenute le forze statiche:

 

              F_ruota = 3155 N                          F_molla = 5135 N                     F_puntone = 5634 N

 

Per passare poi ai carichi dinamici, sono stati moltiplicati i risultati precedenti per un opportuno coefficiente di sicurezza di 2,5, che ha restituito le seguenti azioni dinamiche sui componenti del sistema, che verranno poi utilizzate in sede di analisi agli elementi finiti:

 

              F_ruota_din = 7888 N                          F_molla_din = 12963 N                     F_puntone_din = 14085 N

 

Per verificare che la suddetta configurazione rispetti gli ulteriori vincoli su regolazione altezza sella e ingombri è stato, come detto, realizzato uno schizzo in Catia, che ha fornito, anche se solo in una prima analisi bidimensionale, un buon responso per quanto concerne la verifica degli ingombri.

 

 

Innanzitutto, in condizione statica (quella riportata nell'immagine), l'altezza della seduta risulta di circa 860mm, restando dunque all'interno del range 820/890mm indicato nelle specifiche tecniche.

Monitorando l'altezza da terra (indicandola come quota di riferimento), è stata fatta variare la lunghezza del puntone nel range di 10 mm nell'intorno di 125mm, ottenendo un campo di variazione dell'altezza della seduta di ampiezza pari a 14mm (come da specifiche).

Allo stesso modo è stata controllata la distanza tra estremo posteriore del bilanciere e la ruota, onde evitare compenetrazioni, facendo variare la lunghezza del mono fino alla corsa massima consentita di 70mm.

 

Rispettati a questo punto tutti I vincoli di progetto, la configurazione definitiva e i dati ad essa riferiti sono:

 

Puntone

125mm

Bilanciere

84 - 48 – 130 mm

Altezza seduta

859 mm

Regolazione altezza

14 mm

Precarico

10 mm

K molla

85 N/mm

Lunghezza statica mono EG_0

309 mm