Politecnico di Milano - Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica

Laboratorio Progettuale di Disegno Assistito dal Calcolatore

 

Dopo aver acquisito i dati relativi al valore assunto dalla pressione dell'aria all'interno del cilindro, passiamo ad elaborare un modello

per calcolare le perdite di carico. Innanzitutto sottolineiamo che questo modello è adatto per il calcolo delle perdite di carico a basse velocità.

Questo perchè, per basse velocità, si instaura una condizione di regime e quindi la differenza di pressione tra i cilindri e il regolatore di

precisione è interamente dovuta alle perdite di carico del circuito. Viceversa, per alte velocità, il modello da noi elaborato si discosta dalla

realtà perchè la caduta di pressione non è determinata dalle perdite di carico, ma dal fatto che il sistema non è sufficiente a far fluire la

portata e quindi si crea una sorta di "ingorgo" dovuta al fatto che il diametro dei tubi è troppo piccolo. Per questo, l'aria incontra difficoltà

nel fluire all'interno del circuito.

Nel blocco verde riportiamo i dati del problema che ci consentiranno di determinare la caduta di pressione. Per tubo 1 intendiamo i due

tubi che collegano i cilindri con il raccordo a T, mentre il tratto di tubo in comune collega il raccordo a T al regolatore di precisione.

Passiamo ora al calcolo delle perdite di carico. Le perdite di carico distribuite si hanno nei tubi rilsan, ovvero nel tubo 1 e nel tubo in comune,

mentre le perdite di carico localizzate si concentrano in prossimità del raccordo a T e degli intercettatori di blocco.

I tubi rilsan si possono considerare lisci. Nel blocco giallo calcoliamo le perdite di carico nel tubo 1 e nel tratto di tubo in comune.

Per calcolare la velocità nel circuito 1 (vC) applichiamo la continuità, ovvero sfruttiamo il fatto che le portata resta costante.

 

                                              

                                                          

Nota la velocità nel tubo è possibile calcolare la portata, il numero di Reynolds e il numero di Mach. Le formule che utilizziamo sono le seguenti e

valgono solo in caso di Ma < 0,3:

Noto il numero di Reyolds, è possibile calcolare il regime di moto dell'aria all'interno dei tubi confrontando il valore ottenuto con quello critico

pari a 2000. Per Re > 2000 il moto è turbolento, per Re < 2000 il moto è laminare. Noto il numero di Mach impostiamo il modello di calcolo delle

perdite di carico. Se Ma < 0,3 allora è possibile elaborare un modello di flusso incomprimibile, se Ma > 0,3 si deve adottare un modello a flusso

comprimibile. vS è la velocità del suono nel mezzo (aria) e vale 340 m/s. In entrambi i tratti di tubo è corretta l'ipotesi di flusso incomprimibile e

il regime di moto è turbolento. In queste condizioni è possibile determinare il fattore di resistenza per moto turbolento con la formula:

Qualora il flusso fosse in moto laminare si avrebbe un diverso fattore di resistenza determinabile tramite la formula:

Noto il fattore di resistenza calcoliamo la perdita di carico che interessa il tratto di tubo analizzato con la formula:

sono proporzionali alla portata al quadrato. Per determinarle abbiamo quindi utilizzato la seguente formula:

Il coefficiente di proporzionalità C è stato dedotto dalla letteratura. La perdita di carico localizzata totale data dalla somma delle perdite che

si hanno nell'intercettatore di blocco e nel raccordo a T.

La perdita di carico totale data dalla somma di quella distribuita e localizzata è stata calcolata nel blocco viola.

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Ora che abbiamo calcolato le perdite di carico valutiamo la correttezza del modello adottato. Per far ciò dobbiamo confrontare il modello teorico

che abbiamo realizzato con i dati sperimentali rilevati. Consideriamo il circuito completo nel quale abbiamo le perdite di carico distribuite e

localizzate, la caduta di pressione dell'intero circuito è proporzionale alla portata al quadrato e la relazione che consente di calcolarne il valore è:

C è un coefficiente di proporzionalità globale, ovvero esteso a tutto il circuito. Quello che faremo è calcolare la caduta di pressione sia teorica che

sperimentale al variare della velocità del pistone e, poiché la portata è nota, risalire ai valori sia del coefficiente teorico che sperimentale.

La caduta di pressione teorica si calcola a partire dal foglio di calcolo sopra riportato variando le velocità del pistone, la caduta di pressione

sperimentale si calcola a partire dai dati acquisiti in precedenza valutando la differenza tra il massimo valore di pressione raggiunto nel cilindro e

la pressione letta dal regolatore di precisione.   

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Come precedentemente detto il legame tra le due grandezze è parabolico, aggiungendo la retta di tendenza osserviamo il valore dei coefficienti

 teorico e sperimentale. Otteniamo:

Osservando il grafico possiamo concludere che il modello teorico che abbiamo creato per quantificare le perdite di carico che si hanno lungo il

 circuito è sufficientemente corretto, in particolare, sottolineiamo che il modello risulta ottimo per basse velocità. Questo risultato non è casuale e

 inaspettato, ma è in accordo con quanto detto all'inizio della pagina, dove avevamo anticipato che solo per basse velocità la caduta di pressione era

 imputabile alle perdite di carico.

 

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