L'inizio
Il primo problema che ci si è posto davanti è stato quello presentatoci dalla Clinica del Lavoro. A seguito di una valutazione del fattore di rischio da loro svolta nell'azienda AHC, risultava necessaria la modifica di una postazione di lavoro al fine di abbassarne il valore. Infatti, a causa dell'alta ripetitività delle operazioni in fase di produzione, il rischio era quello di contrarre la sindrome del tunnel carpale. Questo era anche quanto ci era stato inizialmente proposto come caso studio.
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La novitàDopo una prima visita alla AHC per valutare lo stato attuale delle postazioni e metterci all'opera sul nostro caso studio, abbiamo compreso la volontà del titolare dell'azienda di far fronte ad un'ulteriore problematica. Egli infatti preferiva concentrarsi sul ridurre il fattore di rischio globale dell'azienda, che veniva in particolar modo accentuato da una lavorazione sporadica e manuale.
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I punti d'incontroEntrambe le richieste ad ogni modo, si riferivano ad una lavorazione che prevede il posizionamento di determinate rondelle su apposite ghiere, operazione necessaria per poter successivamente effettuare trattamenti galvanici sulle rondelle stesse. La clinica del lavoro, era concentrata sul voler evitare le azioni di pinch dovute al posizionamento delle rondelle nel caso di lavorazione su postazione semiautomatizzata. La AHC invece preferiva concentrarsi sull'evitare le azioni di pinch dovute alla chiusura delle alette delle ghiere durante la lavorazione su postazione manuale.
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