Inizialmente si è vagliata l'ipotesi di utilizzare una sola colonna telescopica. La verifica è stata effettuata nella condizione di uso improprio ragionevolmente prevedibile peggiore, ossia con paziente seduto in un angolo con la barella a fine corsa longitudinale e trasversale. Dai conti è risultato un momento flettente troppo alto per le colonne attualmente in commercio. |
![]() Vista frontale |
![]() Vista frontale |
Pertanto si è presa in considerazione l'idea di utilizzare due colonne. Poichè la struttura risulta iperstatica abbiamo ipotizzato un approccio semplificativo di tipo cerniera carello. |
![]() Vista laterale |
Dalla vista frontale si sono ricavati i carichi di spinta e tiro delle colonne, da quella laterale il momento flettente sopportabile dalle stesse. |
SVOLGIMENTO DELLE VERIFICHE
Si consideri il paziente da 220kg e di altezza pari a 190cm disteso sulla barella. Il suo baricentro non sarà perfettamente centrato ma leggermente spostato verso il torace. La barella è nella condizione di fine corsa longitudinale e trasversale. Si ipotizzi che il paziente sia centrato e con la testa allineata con il bordo della barelle. |
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La barella è a contatto con il supporto in 4 punti. Per effetto del carico del paziente e del peso della barella, su due di essi si evidenzia una reazione vincolare R1 diretta verso il basso e ripartita a metà; sugli altri due agisce una reazione vincolare R2 diretta verso l'alto, anch'essa ripartita a metà.
Dai calcoli risultano i seguenti valori: R1=253 N e R2=2983 N.
Queste reazioni vanno applicate sul supporto barella con verso opposto.
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Si vogliono ora calcolare le forze agenti sui cuscinetti. A tal proposito affrontiamo il problema considerando due diverse sezioni della vista laterale del supporto barella: la prima in cui agisce R1, l'altra in cui è presente R2. Per entrambe le sezioni si considera un peso del supporto barella pari a metà di quello totale. |
Rc1= 535 N Rc2= 2583 N Rc3= 15 N Rc4= -133 N Dal verso delle forze risultanti si evince che i cuscinetti 1, 2 e 3 (superiori) vengono sollecitati verso il basso, il cuscinetto 4 (inferiore) verso l'alto. |
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Ciò che interessa alla nostra analisi sono le reazioni che si scaricano sui fori in cui è imperniato il cuscinetto, pertanto per ognuni di essi veranno calcolate due forze. Quest'ultime sono quelle che verrano poi applicate sulle superfici dei fori nell'analisi FEM. |
VERIFICHE FEM AL CALCOLATORE
Ognuno dei fori delle piastre di collegamento tra telaio e colonne è incastrato a terra. I carichi, quelli calcolati in precedenza, sono applicati sulle superfici interne
dei fori di alloggiamento dei cuscinetti. Il paramentro che osserviamo è il fattore di sicurezza calcolato rispetto al carico di rottura del materiale utilizzato (acciaio Fe360).
Impostazione mesh: 0.05 dimensione media dell'elemento
0.1 dimensione minima dell'elemento
Criticità foro. Coefficiente di sicurezza: 2,75
Criticità tasca. Coefficiente di sicurezza: 3,9
Criticità saldatura. Coefficiente di sicurezza: 4,4
Come ci si aspettava i punti più sollecitati sono: il foro più vicino al punto di applicazione del carico del paziente, la zona della tasca di alloggiamento del freno magnetico,
la saldatura tra piastra e telaio. Tali zone risultano comunque essere in sicurezza, come prevedono le norme di riferimento. Verificata questa condizione, è ragionevole
supporre che la struttura resista a rottura anche quando la barella è a fine corsa longitudinale e trasversale dal lato opposto.
Dal calcolo FEM delle reazioni vincolari sui fori delle piastre si è verificato che le analisi preliminari sono state effettuate ragionevolmente. Pertanto le colonne non necessitano
di ulteriori verifiche FEM.