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PRINCIPALI SPECIFICHE
DI PROGETTO
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FUNZIONALITÀ
La principale specifica che bisogna soddisfare è senza dubbio il
movimento del meccanismo quanto più possibile simile a quello di un ginocchio
sano. L’articolazione del ginocchio è la più complessa del corpo umano, in quanto
si basa su un movimento di roto-traslazione, dal momento che una pura
traslazione non consentirebbe un’adeguata flessione, mentre una pura rotazione
porterebbe a una facile lussazione del ginocchio.
CINEMATICA DI UN GINOCCHIO SANO
Dalla
combinazione di questi due moti si capisce che il CIR del ginocchio non è
fisso, ma variabile a seconda della posizione angolare del ginocchio e possiede
una specifica traiettoria che con questo progetto abbiamo cercato di riprodurre
il più verosimilmente possibile.
In figura
è riportato il luogo geometrico dei punti
occupati dal CIR al variare della posizione angolare della coscia. Si
nota come la posizione iniziale sia dietro alla retta di applicazione
della forza peso (verticale passante per bacino e piedi), questo permette
all’articolazione di rimanere “fissa” quando l’arto è in posizione estesa e
garantisce la stabilità. Non
appena inizia il moto il CIR deve posizionarsi davanti a tale retta, in modo
che l’articolazione tenda ad aprirsi naturalmente, e contemporaneamente deve
scendere e avvicinarsi al ginocchio: infatti in fase di seduta questo può
essere assimilato ad una semplice cerniera.
Inoltre bisogna considerare che
un paziente amputato non può imprimere forze con i muscoli, quindi il progetto
dovrà prevedere anche un sistema propulsivo che richiami il meccanismo nella
posizione iniziale durante la fase di swing ( fase finale del passo in cui il
piede si stacca dal terreno e la gamba ritorna in posizione estesa).
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USURA
Una protesi deve
essere quanto più possibile durevole nel tempo. Considerando che viene
notevolmente sforzata a fatica, deve resistere ad un elevato numero di cicli.
Un tempo ragionevole di sostituzione è di circa 3 mesi. Il bisogno di dover
sostituire alcuni pezzi in un tempo inferiore porta il paziente a scegliere una
protesi di più bassa mobilità, ma che ha bisogno di meno manutenzione e/o
sostituzioni.
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INGOMBRO E FATTORE ESTETICO
Essendo
esterne queste tipo di protesi sono visibili dal paziente e non solo, devono quindi
essere esteticamente accettabili. Oggi esistono parecchi rivestimenti di
silicone, gli shock absorber, che riproducono i tessuti umani molto fedelmente,
ma in ogni caso l’ingombro della protesi deve essere contenuto. In questo caso
valori accettabili per le dimensioni sono 90x90x90 mm.
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COSTI
Si vuole
progettare una protesi che sia accessibile economicamente. I prezzi standard
per quelle attualmente in commercio sono dell’ordine di 100-200 € (ad esempio
il ginocchio policentrico con quadrilatero, uno dei più diffusi in commercio, viene venduto a circa
140 €).