La macchina oggetto dello studio è costituita da più componenti, tra cui due manipolatori che hanno il compito di immettere il pezzo da lavorare in ingresso e prelevarlo in uscita dalla linea produttiva.
Dei due manipolatori uno è più complesso tecnicamente in quanto fa compiere una rotazione di 180° al pezzo . In questo manipolatore la pinza che preleva il pezzo è più pesante e quindi ai fini della nostra analisi, sollecita maggiormente la struttura.
Il movimento nello spazio lungo le tre direzioni x – y – z è garantito dai tre componenti
![]() | Carrello verticale |
![]() | Carrello orizzontale |
![]() | Pinza |
Lo spostamento verticale avviene con vite a ricircolo di sfere, gli altri due spostamenti avvengono mediante trasmissione a cinghia dentata.
Filmato manipolatore (Connessioni a bassa velocità potrebbero richiedere alcuni minuti)
Le nuove esigenze del mercato hanno imposto alla macchina e quindi al manipolatore, il raggiungimento di prestazioni più elevate. Una delle caratteristiche richieste è stata quella di allungare il profilo lungo il quale scorre la pinza fino a una lunghezza di 2.85m.
Nell’attuare tale modifica l’ufficio tecnico ha verificato che il carrello verticale poteva avere seri problemi a causa della sollecitazione di torsione. Come temporanea soluzione si è rinforzato tale componente mediante una struttura di carpenteria costituita da nervature fatte da lamiere tagliate al laser e bucate per ottenere una riduzione di peso.
La struttura tuttavia è sovradimensionata, pesa molto e ciò sollecita notevolmente la vite a ricircolo di sfere, inoltre risulta costosa sia per la quantità di materiale necessario ad ottenerla, sia per le lavorazioni di carpenteria occorrenti.