Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica

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Prof. Umberto Cugini - A.A. 2008/2009







                                         

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PARAMETRIZZAZIONE

L'obiettivo della parametrizzazione è quello di poter "riscalare" le dimensioni di un componente modificando uno o più parametri definiti “parametri guida”.

Obiettivo della parametrizzazione di questo impianto frenante è quello di ridurre la capacità frenante fornita dal freno Brembo. Il motivo di questa scelta, che potrebbe sembrare in prima battuta strana, è quello di rendere disponibile questo tipo di freno anche per i modelli meno potenti di Alfa Romeo 75. Il sistema frenante Brembo veniva infatti originariamente montato solo sui modelli più potenti (per intendersi, il 3.2 e il 1.8 Turbo), mentre tutte le altre versioni venivano equipaggiate con un freno a disco di qualità più bassa e con pinze in ghisa (quindi decisamente più pesante). In questa parte del nostro progetto abbiamo voluto rendere disponibile il sistema Brembo anche per vetture con prestazioni più basse, dimensionando il freno in base alle minori esigenze di coppia frenante richieste dai modelli più “tranquilli”.

La caratteristica principale di un impianto frenate è la coppia frenante che esso riesce a generare. La coppia frenate è direttamente proporzionale alla forza tangenziale che agisce sul disco e al braccio della forza stessa; pertanto il nostro obbiettivo è quello di far variare la coppia frenate agendo sia sulla forza tangenziale che sul braccio.


La forza tangenziale è collegata alla forza normale che la pastiglia esercita sul disco tramite la relazione di Colulomb Ft = Fn * coefficiente d' attrito. La forza normale a sua volta è direttamente proporzionale alla pressione dell’olio all' interno del circuito idraulico e all' area dei pistoncini. La pressione dell’impianto frenate è un parametro che resta circa costante in tutti gli impianti frenati, infatti essa assume un massimale attorno ai 50 bar; per questo per poter variare la forza frenate andremo ad agire solo sui parametri dimensionali, ovvero faremo variare l' area dei pistoncini della pinza e con essi altri valori per ottenere una configurazione ottimale. Su suggerimento dei tecnici Brembo è quindi stato scelto come parametro guida il diametro dei pistoncini. Questo diametro dovrà quindi passare dagli originari 48 mm, utilizzati sui modelli più potenti, a 44 mm. Variando il diametro dei pistoncini conseguentemente deve variare anche l' area delle pastiglie freno, per fare in modo che il consumo del materiale d’attrito resti omogeneo; in particolare il rapporto tra la larghezza della pastiglia e il diametro del pistoncino deve rimanere costante. E’ importante evidenziare che per poter introdurre una parametrizzazione nel componente già modellato, è stato necessario ripensare tutto il modello in ogni singolo schizzo e quotatura. Avendo inoltre a disposizione un diverso spazio per posizionare le “alette” di giunzione tra le due semipinze, queste sono state fatte variare insieme alla larghezza delle pastiglie; anche i fori più interni allestiti per il collegamento tra le due semipinze sono stati fatti variare insieme alla larghezza delle alette, mantenendo una distanza costante dalla parte interna dell’aletta e vincolando i centri a seguire una circonferenza.


pinza

In questo modo è stato possibile parametrizzare la sede per le pastiglie rispetto ad diametro del foro centrale attraverso la relazione Larghezza_Sede=Diametro_guida*(75/48).

E’ stata inoltre mantenuta costante la distanza tra lo spigolo interno delle alette e lo spallamento della sede per le pastiglie. Sono stati parametrizzati i fori sede dei perni su cui scorrono le pastiglie per consentire l’accoppiamento con queste ultime quando anche esse verranno riscalate.

Allo stesso modo è stata parametrizzata la seconda semipinza (con le orecchie) per consentire l’accoppiamento perfetto con la prima.

La parametrizzazione dei cilindretti è stata invece molto semplice, è stato infatti sufficiente porre le quote in modo opportuno e porre il diametro esterno del cilindretto uguale al diametro guida per consentire l’accoppiamento con le due semipinze.

Decisamente più complessa è stata invece la parametrizzazione delle pastiglie. In primo luogo si è dovuto permettere l’accoppiamento con le semipinze attraverso la relazione Larghezza_pastiglia=Larghezza_sede. In secondo luogo si è dovuto imporre il rapporto tra altezza e larghezza della pastiglia costante per consentire un’omogenea usura del materiale d’attrito in fase di frenata. L’altezza della pastiglia è stata imposta attraverso la relazione Altezza_pastiglia=Larghezza_pastiglia*(55.2/75). Avendo mantenuto costante la distanza tra i bordi esterni della pastiglia e i bordi esterni del materiale d’attrito è stata imposta implicitamente la costanza del rapporto tra altezza e larghezza del materiale organico (proporzionali a meno di una costante). Ciò non è stato tuttavia sufficiente: si è dovuto infatti mantenere costante la distanza tra i fori (sedi dei perni) e il lato esterno verticale della pastiglia. In questo modo i fori e le orecchiette presenti sulla pastiglia andranno anch’essi a modificarsi insieme alla parte di materiale d’attrito.

pastiglia

L’ultima parte da parametrizzare è stato il disco. Questo è stato necessario per adeguare l’altezza della fascia frenante all’altezza del materiale organico della pastiglia. Facendo questo si varia il braccio utile alla forza tangenziale per generare coppia frenante.

disco

In questo modo siamo riusciti a far variare la coppia frenante sia facendo variare la forza tangenziale, variando il braccio della forza. Più precisamente abbiamo fatto variare la coppia da un valore di 394,48 Nm presente nella configurazione iniziale, a un valore di 325,2 Nm