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Il progetto SXV-GP

I nostri obiettivi

Planning con IDEF0

Modellazione

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Analisi ergonomica

Rendering

Modellazione dei componenti

La modellazione della SXV-GP è stata eseguita con il software CATIA V5.

Siamo partiti da un reverse del forcellone della Cagiva Mito eseguito dalla prof. Grazia Maria Magrassi, attorno al quale sono stati modellati i componenti della SXV-GP essenziali all'analisi.

Il primo elemento modellato è stato il telaietto posteriore e i semimanubri, basati su misure eseguite su componenti di prova costruiti dal Team Alemoto sul prototipo.

Siamo poi passati alle pedaline, essenziali per il posizionamento  del pilota virtuale. Su richiesta di Alemoto, esse sono state realizzate in posizione differente rispetto a quella originale della Cagiva Mito.

La modellazione delle sospensioni anteriori è stata eseguita seguendo le indicazioni fornite dall’ azienda Paioli Meccanica s.p.a,in quanto sponsor tecnico del progetto Sxv-Gp. Le dimensioni fornite riguardano le sospensioni utilizzate nel campionato mondiale velocità cat. 125Gp.

A queste è seguita la modellazione degli pneumatici, tramite le misure standard fornite Team Alemoto. I relativi cerchi, sono stati modellati traendo ispirazione da alcune immagini in quanto non costituiscono un elemento basilare dell'analisi. Stessa considerazione per quanto riguarda l'impianto frenante visibile nelle immagini.

Progetto Aprilia sxv-gp

Sezione carena

Tarmite i modelli che ci sono stati gentilmente forniti del gruppo AirBox abbiamo potuto definire gli ingombri del serbatoio sul nostro modello, in modo tale da poter modellare per superfici (superfici multi-sezione) il copri-serbatoio.

La modellazione di questo elemento è risultata difficoltosa sia per la necessità di lasciare gli spazi laterali per le gambe del pilota, che per la notevole variazione delle sezioni, e per la lunghezza dell'elemento.

Infatti, su specifica indicazione del committente, tale componente costituisce con la sella e il codino un unico elemento, per velocizzarne lo smontaggio.

La sella è stata modellata sulla base degli ingombri del telaietto posteriore, lasciando un opportuno spazio tra i due per un eventuale alloggio delle centraline.

Prima di modellare il codino, abbiamo ottimizzato la lunghezza della sella creando un pilota (vedi sez. analisi ergonomica) mediante l’apposita feature di CATIA e posizionandolo in modalità rettilineo. Abbiamo poi modificato il copri-serbatoio in modo da lasciare lo spazio per le gambe del pilota.

A questo punto si è presentato un difetto dei modelli umani di CATIA in quanto si trattano di entità riconoscibili solamente da CATIA e quindi non importabili in altri software per farne lo studio aerodinamico.

Abbiamo quindi ricalcato le sezioni caratteristiche del modello umano di CATIA, modellando così un pilota tramite solidi multi-sezione (e sfere al posto di gomiti e ginocchia) e che è risultato essere praticamente identico a quello di CATIA. Tale pilota è quello che abbiamo esportato e utilizzato nelle analisi. Su di esso abbiamo poi costruito il casco e la gobba tramite misure prese da un modello reale.

In seguito, è stato crato il codino basandoci sulle indicazioni di forma richieste da Team Alemoto.

Il cupolino è stato modellato traendo ispirazione dalla forma di quello di una Kawasaki Ninja, il cui reverse ci è stato fornito dalla prof. Grazia Maria Magrassi e che abbiamo trasformato (utilizzando Geomagic V10) in un file iges che ne ricalcasse le linee principali per poi importarlo nel nostro modello. Tali profili sono stati poi modificati in modo da adattarli alla moto e all'ingombro del pilota.

Collegata al cupolino, è stata modellata la carena laterale tenendo conto della posizione degli attacchi (a lato del forcellone), degli ingombri del radiatore (delle stesse dimensioni di quello del prototipo) e delle dimensioni del blocco motore (il cui reverse ci è stato gentilmente fornito dal gruppo CFD). Ringraziamo inoltre il gruppo Forcellone che ci ha fornito il modello del forcellone posteriore visibile nei rendering.

Infine sono stati disegnati dei possibili sfoghi per l'aria calda del radiatore, oltre a delle  aperture  sulle carene laterali per rendere visibile il marchio "Aprilia".

E' stato da ultimo ricavato il foro per presa d'aria dinamica dell'airbox.