Oltre
ai software DERIVE e MICROSOFT EXCEL e’ stato
utilizzato per la realizzazione dei modelli tridimensionali il programma SOLID
EDGE.
Questo
e’ costituito da più moduli con funzioni specifiche e ne sono stati usati la
maggior parte:
-
DRAFT per l’importazione di disegni bidimensionali
da utilizzare negli sketch
-
l’ambiente PART e SHEET METAL per la modellazione
dei singoli elementi
-
ASSEMBLY per l’unione delle parti negli insiemi
In
particolare per ogni pezzo caratterizzante il modello si e’ dovuti ricorrere
all’uso di particolari funzioni al fine di facilitarne il disegno.
MODELLAZIONE DEI BRACCI
I bracci
sono stati realizzati separatamente, ognuno con il metodo TOP-DOWN e l’uso di
INTER-PART COPY.
Ciò
ha permesso di partire da un particolare che costituiva la base della
costruzione del braccio (ad esempio l’attacco con il braccio precedente o alla
macchina) e aggiungere “sul posto” gli elementi successivi, così da renderli
solidamente fissati ai precedenti.
Un caso a parte e’
rappresentato dall’avambraccio, visto il lavoro di parametrizzazione realizzato
su di esso (vedi PARAMETRIZZAZIONE DEL MODELLO
TRIDIMENSIONALE).
In
quel caso all’uso di INTER-PART COPY si sono dovute affiancare le
considerazioni e i calcoli effettuati sulle singole quote principali.
MODELLAZIONE DELLA BENNA
La modellazione della benna è avvenuta unendo
le sue componenti realizzate con PART in un assieme, seguendo la costruzione
così com’è nella realtà: si uniscono più lamiere fino ad avere il pezzo finito.
Pur
essendo la benna costruita prevalentemente con lamiere, si è scelto di non utilizzare
l’ambiente SHEET METAL visto che le sue funzioni peculiari non erano
determinanti e la maggiore familiarità con l’ambiente PART consentiva di
contenere i tempi di lavoro.
Avendo
a disposizione, per concessione della CMO2 S.r.l., il disegno in formato
digitale bidimensionale della benna, gli sketch che dovevano poi costituire i
profili delle parti sono stati copiati da DRAFT e incollati
nell’ambiente PART. E’ poi stato necessario eliminare le linee in eccesso
(quote, assi, sezioni…) e creare le relazioni (connessioni, tangenze…)
necessarie alla perfetta definizione della geometria.
Per
unire i singoli pezzi e’ stato privilegiato il metodo della modellazione
TOP-DOWN, con un largo impiego di INTER-PART COPY. Questa scelta e’ parsa essere
la piu’ razionale, rapida ed esente da errori umani. Partendo dalla piastra
posteriore si sono via via create le altre parti sfruttando linee e superfici
delle parti create in precedenza.
Questo
approccio ha dato problemi inaspettati, visto che non sempre le superfici
incluse seguivano i movimenti del proprio PART di origine; si è passati quindi
a un approccio misto: le parti corrette sono state mantenute, le altre sono
state prima modellate come descritto in precedenza e poi incluse nell’assieme
utilizzando le relazioni di connessione più adatte (tipicamente MATE).
MODELLAZIONE DI PERNI E CUSCINETTI
Questi
particolari non hanno richiesto un grande sforzo di modellazione, se non per i
condotti del lubrificante nei cuscinetti, che hanno una
geometria molto particolare.
Hanno
tuttavia hanno permesso di evidenziare le qualità della funzione FAMILY di
SOLID EDGE: modellato il primo cuscinetto, in pochissimo tempo sono stati
generati gli altri, che pur avendo dimensioni diverse hanno forma analoga.
I
perni sono stati invece creati separatamente visto il numero esiguo e la
maggiore varietà di forme.
MODELLAZIONE DELLA MACCHINA
La
macchina è stata modellata partendo da pochi e poco dettagliati disegni,
ottenendo tuttavia un buon risultato, visto anche lo scopo di questa
modellazione: dare una base d’appoggio gradevole alla vista ai bracci, pistoni
e benna, che sono invece fedeli alla realtà.
REALIZZAZIONE DELL’ASSIEME
Concluso
il lungo lavoro di modellazione e assemblaggio delle parti, esse sono state
posizionate nell’assieme con i noti vincoli di MATE, AXIAL e PLANAR ALIGN,
INSERT, in modo che potessero eseguire i movimenti tipici di una macchina da
cantiere… giudicate voi il risultato!!!