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Poliammidi |
Descrizione:
Le modalità
di produzione delle poliammidi sono pressochè similari fra loro: i monomeri
allo stato fuso, oppure sciolti in quantità variabili d'acqua, vengono
caricati in autoclave dove avviene la polimerizzazione le cui condizioni
operative determinano la differente realizzazione dei diversi materiali.
Questi parametri possono essere così riassunti: il tempo del processo, la
temperatura e la pressione.
L'unico polimero che però ha condizioni di realizzazione vincolate è il PA
6: raggiunto l'equilibrio (90% polimero e 10% monomero) il nylon 6 può
essere lavorato dopo un preventivo lavaggio che elimini il monomero
restante.
Il PA 66 ha punto di fusione più
alto (255-265°C), una durezza superiore, buona resistenza all'abrasione,
facilità di stampaggio su particolari sottili, cicli molto rapidi. Viene
molto usato per filatura.
Il PA 6 è il tipo più economico,
di facile lavorabilità, ha un punto di fusione di 220°C, possiede ottima
resistenza all'urto specie su pezzi condizionati, è molto più morbido del PA
66. Anch'esso è molto usato in filatura.
Il PA 11 possiede basso
assorbimento d'acqua e buona stabilità dimensionale, un più basso peso
specifico rispetto ai PA 66 e PA 6, temperatura di fusione 185-188°C, ottima
resistenza ai solventi organici, alle basi ed agli acidi deboli. Il prezzo è
però più alto dei precedenti.
Il PA 12 è molto simile al PA 11,
punto di fusione 175-178°C.
I PA 610 e
PA 612 hanno punto di fusione intorno
ai 210°C, sono polimeri con caratteristiche intermedie fra PA 6, 66, 11 e 12
e così pure anche i prezzi commerciali. Queste poliammidi sono usate
specialmente in apparecchiature elettriche ed elettroniche e per speciali
filati.
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Lavorabilità
Le poliammidi, oltre all'additivazione in polimerizzazione, possono essere
colorate, caricate con fibre di vetro o, mediante successiva estrusione, con
altre cariche minerali ma in modalità rigorosamente controllate per evitare
possibili degradazioni. Le poliammidi possono essere facilmente stampate ad
iniezione, per soffiaggio e col sistema rotazionale oppure per estrusione.
Cicli di stampaggio molto rapidi.
Per i tipi caricati con vetro, si ha qualche difficoltà in fase di stampaggio
(occorre aumentare di molto le pressioni e le velocità di iniezione), il ritiro
allo stampaggio è in funzione della percentuale di carica vetrosa. Il peso
specifico è più elevato.
Questi polimeri vengono messi in commercio con una percentuale di umidità <0,2%
dunque non necessitano di pre-essiccamento.
Il riciclo del nylon 6 può essere effettuato senza particolari problemi e senza
drammatiche perdite di proprietà purché le operazioni di lavorazioni allo stato
fuso vengano effettuate su materiali ben essiccati.
In caso contrario, la scissione idrolitica delle catene (depolimerizzazione in
presenza di acqua) si somma alla degradazione termomeccanica provocando una
notevole diminuzione del peso molecolare e quindi della viscosità.
In particolare, la diminuzione della viscosità implica che il materiale
riciclato non potrebbe essere sottoposto alle stesse operazioni di
trasformazione usate per il polimero vergine.
La presenza di piccole quantità di stabilizzante, però, può ancora ridurre gli
effetti degradativi dovuti allo sforzo termomeccanico durante la lavorazione del
materiale essiccato.
La presenza di umidità durante la lavorazione allo stato fuso porta a un
drastico peggioramento delle proprietà del materiale.
Tuttavia, anche in questo caso, piccole quantità di stabilizzante, aggiunte
prima di ogni operazione di trasformazione, possono rallentare
significativamente i processi degradativi e permettono di riciclare più volte il
nylon ottenendo materie seconde con proprietà meccaniche e lavorabilità simili a
quelle del materiale vergine.
Applicazioni
Oltre all'ampio mercato di fibre tessili artificiali, vengono realizzati anche
film, lastre, barre, tondi, tubetti (plastificati e non). Le poliammidi in
polvere vengono usate anche in rivestimenti protettivi, come polveri
termoadesive o in soluzione come collanti, impermeabilizzanti, ecc.
I semilavorati, lastre, barre, tondi possono essere lavorati meccanicamente con
estrema facilità.
Caratteristiche
Le poliammidi sono caratterizzate da ottime proprietà meccaniche, resistenza
all'usura, basso coefficiente d'attrito, elevato punto di fusione, buona
resistenza all'urto, elevata resistenza alla fatica. Ottima resistenza anche ai
solventi organici (tranne acido formico ed m-cresolo). Facile stampabilità ed
ampia gamma di polimeri colorati. Ottima brillantezza delle superfici. I
polimeri rinforzati con vetro sono caratterizzati da elevata rigidità, buona
stabilità dimensionale, ottima resistenza termica fino a 150 °C, buona
resistenza all'usura e basso coefficiente d'attrito.
I nylon 66 e 6, che sono i più usati per lo stampaggio ad iniezione, possiedono
elevato assorbimento d'acqua con conseguenti variazioni dimensionali dei pezzi e
diminuzione della rigidità, ciò a vantaggio della resistenza all'urto. Meno
sensibile è la variazione, per effetto dell'assorbimento di umidità, delle
caratteristiche meccaniche dei nylon 11-12-610-612.
Riferimenti normativi |
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Proprietà:
Come tutti i polimeri anche le poliammidi, in fase di riciclo, possono
subire processi degradativi dovuti alle alte temperature ed agli sforzi
meccanici. Inoltre, come gli altri polimeri ottenuti per policondensazione
ad es. PET, la presenza di umidità genera l'idrolisi e questa classe di
materiali perde peso molecolare dunque riduce sensibilmente le proprie
caratteristiche reologiche e meccaniche.
Le normative UNI sono un riferimento per quanto riguarda i massimi valori
tollerabili relativi a queste contaminazioni.
Il riciclo di poliammidi necessita di stabilizzanti antiossidanti e di cicli
di essiccazione.
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Densità |
1,13/1,14 g/cm³ |
Trazione |
da 70 a 85 N/mm² |
Allungamento |
150/300 % |
Modulo trazione |
1400/2000 N/mm² |
Urto |
no break |
Urto
intaglio |
da 15 a 20/no break kJ/m² |
Trasparenza |
traslucido/opaco |
Assorbimento d'acqua |
1,3/1,9 % in 24 h |
Temperatura d'esercizio |
-30/200 °C |
Temperatura rammollimento |
180/200 °C |
Espansione termica |
80 1/K· 10ˉ6 |
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