Introduzione
Il nostro
progetto è incentrato sull’analisi e la modellazione del motore
monocilindrico appartenente al prototipo sviluppato dal Politecnico di
Milano che partecipa alla competizione di Shell Eco-marathon.
Di seguito
riportiamo dai siti
www.xteam.mi.it e
www.fondazionepolitecnico.it materiale di approfondimento
riguardante la manifestazione.
La
Shell Eco-marathon è una
competizione scientifica e sportiva promossa dalla compagnia petrolifera
Shell allo scopo di ideare e realizzare un prototipo di veicolo che consumi
la minor quantità possibile di carburante, ovvero che percorra il maggior
numero di chilometri con un unico litro di combustibile, alla velocità media
minima di 30 km/h. La competizione, che utilizza carburante fornito da Shell
e pneumatici Michelin, si svolge sul
circuito di Nogaro, in
Francia. La competizione non riguarda solo la distanza percorsa. Shell
Eco-marathon premia anche il miglior programma di comunicazione tra quelli
avviati dai team, l’attenzione alla sicurezza, l’innovazione tecnologica,
l’eco-compatibilità sia nella costruzione del veicolo sia nelle sue
prestazioni
Il record
mondiale per la classe benzina, stabilito nel 2003 con 3'794 km con un litro
di carburante dal team francese
Microjoule, è stato battuto
durante l'edizione 2005 dal team svizzero
ETH che, con il suo veicolo
PACCAR II a fuel-cell, ha utilizzato solo 1.78 grammi di
idrogeno per percorrere 25.272 km, equivalenti a 3'836 km/l di benzina.
Il 26-6-2005, sulla pista di Ladoux, presso il centro test
Michelin alle porte di Parigi, PACCAR II ha stabilito, con
l'ausilio di speciali pneumatici radiali, il
nuovo ed attuale record mondiale, pari a 5'385 km/l.
Le classi
dei veicoli ammessi sono, relativamente al carburante adottato:
·
combustibili fossili (benzina,
diesel, GPL);
·
energia alternativa (solare,
idrogeno, biocombustibili);
mentre per
la forma si distinguono in:
·
prototipi;
·
urban concept.
Il nostro obiettivo è quello di trovare
miglioramenti e modifiche al gruppo motore del prototipo progettato e
costruito dal Politecnico di Milano, che partecipa ogni anno alla
competizione della Shell Eco Marathon. Abbiamo sostanzialmente agito sul
motore che ha preso parte alle edizioni del 2005 e del 2006.
Seguendo il corso di Ingegneria
Industriale IV, facoltà di Ingegneria meccanica, abbiamo potuto dirigere le
nostre modifiche solo in un campo puramente meccanico, avanzando ipotesi e
problematiche sulla strutturalità del gruppo motore; abbiamo quindi
affrontato il problema di come alleggerire il gruppo motore e di come
minimizzare gli effetti delle forze d’inerzia; abbiamo poi affrontato il
problema dei materiali: ci siamo chiesti quali materiali usare per poter
rendere il motore più leggero possibile, per poter ottimizzare il peso del
prototipo in termini di massa in movimento.
Abbiamo desistito nell’affrontare problemi
di tipo energetico, cioè riguardanti lo scoppio del combustibile nella
camera di combustione, le miscela, la possibilità di inserire un’iniettore
direttamente nella camera, piuttosto che un gruppo carter – pompa, come
quello attualmente utilizzato.
Il veicolo ha tre
ruote (minimo consentito da regolamento) con ruota posteriore
sospesa, sterzante e motrice, che contribuisce a ridurre la
sezione frontale rispetto a un sistema tradizionale anteriore di
sterzo. Il motore è solidale col cinematismo di sterzo e permette
l’utilizzo di un efficiente sistema di trasmissione a cinghia.
Il dimensionamento del
veicolo ha tenuto come riferimento un manichino di altezza 1,60 metri
per 55 kg, quindi si è cercato di minimizzare la sezione frontale nel
rispetto dei vincoli imposti dal regolamento.
Motore:
quattro tempi benzina, di cilindrata 52 cc di derivazione da impieghi
professionali per il giardinaggio, modificato e dotato di un sistema
di lubrificazione a carter-pompa.
Telaio:
tubolare in alluminio.
Tra le caratteristiche
tecniche del telaio, si noti la particolare altezza da terra (70 mm),
che implica un’altezza da terra della carrozzeria di 50 mm,
consigliata da studi di tipo aerodinamico: la scelta comporta vantaggi
relativi alla diminuzione della resistenza all’avanzamento, dovuta al
distacco di vortici derivanti dall’effetto suolo;
Ruote:
quella posteriore è sterzante e motrice, mentre le due anteriori sono
folli.
Le due ruote anteriori
sono state progettate e costruite in fibra di Carbonio, montano
pneumatici radiali Michelin 45/75 R16. La ruota posteriore invece, che
alloggia l’innesto frizione, è stata realizzata in ERGAL e lavorata
dal pieno;
Carrozzeria:
in fibra di carbonio, rigida e leggera;
Aerodinamica:
particolarmente curata, ha una tipica forma a goccia che permette di
ottenere una superficie frontale relativamente ridotta ed un ottimo
coefficiente di penetrazione. Le prove in galleria del vento
effettuate sul veicolo hanno determinato una sezione frontale di 0,47
m2 e un Cx di 0,11;
Lubrificanti:
particolarmente importanti per un’applicazione di questo tipo, sono
stati utilizzati lubrificanti innovativi a base di Teflon sia per
quanto riguarda i cuscinetti sia per additivare il lubrificante del
motore.
Telemetria:
Dall'esigenza di poter studiare il comportamento del veicolo su strada
è stato progettato un nuovo sistema elettronico di acquisizione e
controllo del veicolo. Grazie al suo elevato livello di modularità e
scalabilità e alla sua intelligenza distribuita permette di effettuare
continui miglioramenti basandosi sui dati reali acquisiti ottimizzando
l'andamento del motore e quindi i consumi. Oltre all'acquisizione e il
controllo permette di effettuare telemetria a distanza e studio
dell'andamento in tempo reale.
Impianto frenante:
doppio circuito idraulico a disco
Il progetto del
veicolo è stato sviluppato con il supporto di un portale per
Product Data Management, necessario per la gestione e la
condivisione dei dati trattati; prevalentemente adatto a file di tipo
CAD, consente facilitazioni anche per ogni altro flusso di
informazioni (contatti, appuntamenti, ecc). Il portale, on-line,
permette l’accesso ai dati di progettazione anche da remoto, rendendo
possibile la collaborazione tra i membri del team anche a distanza
garantendo la sicurezza dei dati.
Dall'introduzione di
questo sistema conseguono vantaggi in termini di comunicazione tra
gruppi e di consistenza dei dati relativi alla progettazione.
Strategia:
di tipo Stop&Go, ovvero il motore viene acceso, il veicolo accelera
fino ad una data velocità prestabilita dopodiché il motore si spegne
ed il prototipo percorre in decelerazione un tratto di percorso fino a
raggiungere una velocità minima alla quale viene riacceso il motore.
Naturalmente i punti e le velocità di accensione e di spegnimento
derivano da un affinato studio e dalle simulazioni realizzate da
modelli matematici. |
Progetto |
XT 1-5 |
Nome |
Why Not? |
Classe SEM |
Prototipi |
Lunghezza |
2850 mm |
Larghezza |
780 mm |
Altezza max |
600 mm |
Passo |
1720mm |
Carreggiata |
660 mm2 |
Sezione frontale |
0,47 mm |
Cx |
0,11 |
Peso (pilota escluso) |
45 Kg |
Telaio |
Traliccio di tubi saldati
in lega di Alluminio |
Carrozzeria |
Fibra di Carbonio |
Ruote |
Due anteriori e una
posteriore sterzante motrice, pneumatici Michelin radiali |
Comando sterzo |
Meccanico a cavi |
Freni |
Due sistemi idraulici
indipendenti a disco Shimano |
Motore |
McCulloch, 52cc, a 4t con
lubrificazione a carter
pompa.
|
Cilindrata |
35 cc, quattro tempi
|
Combustibile |
Benzina |
Alimentazione |
Iniezione elettronica con
iniettori Bosch e centralina autocostruita |
Potenza max |
1,2 kW a 7000 giri/min |
Coppia max |
1,9 Nm a 5500 giri/min |
Innesto |
Frizione a comando
centrifugo su ruota posteriore |
Trasmissione |
A cinghia sincrona |
Elettronica di bordo |
Centralina di
acquisizione e telemetria autocostruite |
Dal sito di XTeam riportiamo qualche
interessante informazione relativa all’operato del gruppo del Politecnico di
Milano:
“Continua l’impresa di XTEAM: "602 km
con 1 litro di Benzina" e "I° classificato al Technical Innovation
Award", la squadra ha ottenuto un miglioramento del 30% rispetto
alla prestazione della passata edizione e, lasciandosi alle spalle tutte le
altre squadre, ha conquistato il primo gradino del podio in uno dei
più importanti riconoscimenti, il "Technical Innovation Award".
Ecco quanto riportato dal comunicato
ufficiale dei giudici della Shell Eco-Marathon, che premia il duro lavoro
svolto dal gruppo tecnico di XTEAM :
"Primo premio - n° 157 Prototipo Politecnico di Milano, Italia.
La principale innovazione nel veicolo di questa squadra è una frizione
centrifuga innestata nella ruota posteriore motrice. E' realizzata con
una leggera lega di alluminio, da un unico blocco di materiale, ed
equipaggiato con un anello d'acciao, inserito all'interno di un bordo della
ruota che funge da attacco frizione.
Grazie alle proporzioni del sistema ed alla distribuzione dei pesi, la
squadra è riuscita a progettare una frizione ad elevate prestazioni,
tanto efficace quanto maneggevole nella messa a punto. La trasmissione passa
ad una ruota libera nell'istante in cui il motore è spento.
In aggiunta, questa squadra ha sviluppato un completo e compatto sistema
di telemetria (ndr., ed una centralina elettronica per il controllo
motore). Questo trasmette automaticamente i dati (via wi-fi) dalla
centralina al palmare del pilota (ndr., che funge da cruscotto
polifunzionale) ed ad un PC posto a bordo pista."
Questi sono i traguardi raggiunti da XTEAM, con il prototipo "Why Not?",
alla Shell Eco-marathon 2007, competizione che si svolge ogni anno ai piedi
dei Pirenei su iniziativa della ben nota multinazionale anglo-olandese da
cui prende il nome.
Dopo l'esordio di "Why Not?" nel 2005, XTEAM continua,anche grazie ai
risultati appena raggiunti, nel suo cammino e si lancia verso l' obiettivo
dei 1000 Km/l. Dopo aver reso "Why Not" ancor piu' leggero,
affidabile, e competitivo, la squadra, attraverso tappe intermedie,
punta prossimamente a mettere in pista un veicolo spinto da un propulsore
elettrico, alimentato ad idrogeno attraverso fuel-cell.”
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