LA DISTRIBUZIONE DESMODROMICA

 

 

ORIGINE DEL DESMO

La parola desmodromico deriva dai vocaboli greci "desmos" e "dromos", che rispettivamente significano "costringere, obbligare" e "corsa, percorso". In meccanica viene usata per citare meccanismi che dispongono sia di un comando per attivarli in un senso sia di un apposito comando per attivarli nell'altro, che può essere una chiusura o un ritorno a seconda dei casi.

La distribuzione desmodromica è un sistema di controllo dell'apertura e chiusura delle valvole messo a punto dalla Ducati fin dagli anni '50, ad opera della fertile mente dell'ingegnere Fabio Taglioni; egli seppe concretizzare un'idea che la Mercedes portò in gara sulle sue auto da competizione con esito sconfortante e fu in grado di interpretare ed applicare ai motori motociclistici questo sistema come nessun altro.

 

TECNICA DI FUNZIONAMENTO

In un motore a quattro tempi la chiusura delle valvole è dovuta alla forza elastica delle molle. Agli alti regimi di rotazione però le molle non riescono più ad assolvere perfettamente la loro funzione e la chiusura della valvola  avviene con un certo ritardo che può provocare il fenomeno dello sfarfallamento, ossia l'interferenza della valvola col pistone.

Nel sistema desmodromico, invece, ciascuna valvola è guidata, nei moti di apertura e di chiusura, da due bilancieri e da due camme, anziché attraverso l’utilizzo di molle.  Accade quindi che nel momento in cui la camma di apertura muove il suo bilanciere (apertura, giallo) aprendo la valvola a fungo, la camma di chiusura libera il suo bilanciere (chiusura, verde) permettendogli di seguire passivamente il moto della valvola. Terminata la fase di apertura, la camma di chiusura muove il suo bilanciere (chiusura, verde) chiudendo la valvola a fungo e analogamente la camma di apertura libera il suo bilanciere (apertura, giallo) permettendogli di seguire passivamente il moto della valvola. E' importante notare che la piccola molla presente sul bilanciere di chiusura - di minimo carico - non determina il moto della valvola, ma bensì solo la tenuta della stessa sulla sede e ad eliminare eventuali giochi dovuti all’usura dei componenti.  

                      

                

 

 

1.     Bilanciere di apertura

2.     Registro bilanciere di apertura

3.     Semianelli di tenuta registro bilanciere di chiusura

4.     Registro bilanciere di chiusura

5.     Molla di tenuta bilanciere di chiusura

6.     Bilanciere di chiusura

7.     Albero a camme

8.     Valvola

 

PERCHÉ IL DESMO: VANTAGGI E SVANTAGGI

Nonostante le apparenze, il desmo non assorbe maggiore potenza rispetto al sistema tradizionale con le molle. Infatti, se è vero che la molla consuma energia per essere compressa e la restituisce quando si riallunga, nel desmo l'energia consumata per muovere un bilanciere viene scambiata con l'inerzia dell'altro. I vantaggi non si esauriscono a questo, poiché possono essere ridotti al minimo anche i giochi tra le valvole e i bilancieri, si possono usare valvole più grandi, dato il minor pericolo di interferenza col pistone per il più rapido richiamo, e quindi si può far girare il motore con diagrammi di distribuzione molto spinti. Affermava infatti l'ingegnere Taglioni: "Il vantaggio principale di questo schema è quello di poter utilizzare diagrammi più stretti rispetto a quelli consentiti con richiamo a molle. Inoltre si può aumentare l'alzata delle valvole e tenerle aperte più a lungo con movimenti più rapidi di apertura e chiusura. Si riesce così ad avere buona potenza a regimi elevati senza perdere a basso regime". Infatti alla prova pratica l'elasticità dei motori Ducati con il sistema desmo è superiore a quella degli analoghi in cui è assente, perché, essendo più rapido il movimento delle valvole, sia l'entrata che l'uscita dei gas è più veloce e quindi il regime sale più rapidamente. Questo implica maggiore accelerazione, maggior elasticità e ottima coppia a giri relativamente bassi. Sosteneva ancora Taglioni: "Costerà di più, sarà più complicato, ma fatto come si deve il desmo non da meno del 10% in più. Però la prerogativa non è tanto la potenza maggiore quando la coppia: il desmo parte da zero con un massimo di coppia perché può stringere il diagramma". I detrattori del sistema l'hanno sempre tracciato di eccessiva complessità più facilità alla rottura e manutenzione difficile ma Taglioni ribatteva: "Una volta registrato dopo i primi 1000 km, poi ne fa 50.000 senza interventi!".

Riassumendo, i vantaggi dati dalla distribuzione desmodromica, a fronte di una certa complessità meccanica, sono:

Di riflesso si avrà che anche i tempi di incrocio nel moto delle valvole di aspirazione e scarico, come anche i tempi di ritardo in chiusura ed anticipo in apertura delle valvole - determinanti ai fini delle performances del motore - potranno essere ottimizzati e variati a seconda delle esigenze di impiego del propulsore.