La prima soluzione che abbiamo elaborato è la più semplice: consiste in una trasmissione a cinghia al posto della catena presente nella struttura di partenza. Poiché il pignone della cinghia aveva dimensioni decisamente superiori rispetto a quello della catena (imposte dalla curvatura minima della cinghia), abbiamo dovuto allargare il telaio in modo tale che la cinghia potesse scorrere dal pignone alla corona: inconveniente della cinghia è, per l'appunto, la sua dimensione, insieme con il suo peso. Dopo aver rinforzato il piatto d’appoggio del motore, abbiamo ricavato un’apertura nella base. Avendo modificato in questo modo il telaio abbiamo così ricavato una struttura che ci ha permesso di innestare in modo ottimale una trasmissione a cinghia, con una corona più leggera possibile,in acciaio od in ergal, in quanto gli sforzi cui essa è sottoposta sono decisamente ridotti.

Il pignone posto sull’albero motore può essere bullonato oppure saldato: in quest’ultimo caso si ha certamente una maggiore solidità strutturale ma, d’altro canto, una maggiore difficoltà nella sostituzione di detta componente.

La maggiore difficoltà progettuale da noi incontrata nell’elaborazione di questa soluzione è stata indubbiamente la necessità di conservare un altissimo rapporto di trasmissione, come nella struttura di partenza: il rapporto è stato lievemente ridotto, da 10,285 a 9,6, per conservare la struttura telaistica il più simile possibile all’originale.

Abbiamo inoltre sviluppato un assemblato privato di tutte le componenti non indispensabili in modo tale da minimizzare il peso: logicamente le modifiche apportate hanno causato un allontanamento dalla struttura di partenza. Per esempio, è stata rimossa la piastra verticale, che non aveva utilità alcuna nella trasmissione a cinghia da noi utilizzata.