GENERALITA' SULLA BIELLA
Funzione e sollecitazioni
La biella è assimilabile ad una asta
che trasmette il moto tra pistone ed albero motore e quindi le due sue estremità
sono dotate di moto rotatorio (bottone di manovella o testa di biella) e di
moto alterno (spinotto o piede di biella).
Le maggiori sollecitazioni sono concentrate sugli occhi di biella e manovella
e nella parte di fusto che si raccorda al primo. La sollecitazione è
sostanzialmente di fatica tra:
• La compressione massima dovuta alla pressione dei gas al PMS a bassi
giri, quando la forza di inerzia in sottrazione è modesta e
• La trazione massima dovuta alla forza di inerzia ad alti giri al PMS
in fase di ricambio carica (4T)
Le sollecitazioni termiche e vibrazionali sono irrilevanti.
Configurazione
La biella, già collegata al pistone
tramite lo spinotto, viene infilata nella canna dalla parte alta del basamento,
pertanto la larghezza trasversale della testa di biella deve essere inferiore
dell’alesaggio.
La larghezza longitudinale invece è generalmente costante e determinata
dalle dimensioni del cuscinetto di biella. La forma più comunemente adottata
per il fusto è quella ad H con l’anima sul piano centrale di simmetria
della biella, ortogonale agli assi dei cuscinetti.
L’obiettivo di progetto è di garantire minimo peso (forze di inerzia
e centrifughe) e minima lunghezza (forze alterne del 2° ordine e forza trasversale
su cilindro/attriti).
Il piede di biella è accoppiato al pistone tramite lo spinotto, con l’interposizione
di una boccola piantata ad interferenza, alla cui lubrificazione provvede una
foratura che raccoglie parte dell’olio spruzzato sul cielo del pistone.
La testa di biella viene chiusa sul perno di manovella tramite un cappello,
la cui chiusura avviene con viti o talvolta con bulloni. Il carico di chiusura
deve essere sufficiente a contrastare il massimo carico di trazione della biella
ed adeguato a distribuire omogeneamente la pressione sui cuscinetti.
Tecnologia
La biella viene realizzata:
• ln ghisa sferoidale o malleabile per fusione nelle applicazioni meno
sollecitate
• In acciaio con stampaggio: acciai da bonifica o altamente legati, nelle
applicazioni prestazionali, con utilizzo del processo di “pallinatura”
per elevare la resistenza a fatica del materiale.
Le principali fasi del ciclo di lavorazione
di una biella in acciaio comprendono:
• Stampaggio in stampo pre-riscaldato:
• Sbavatura
• Trattamento termico di normalizzazione e ricottura
• Sabbiatura o “pallinatura”
• Lavorazioni meccaniche di fresatura, tornitura e foratura
• la alesatura e finitura della testa viene eseguita con il cappello montato
e serrato
• Trattamento termico di bonifica
• Rettifica delle superfici a bassa rugosità.
• Trattamento termico di bonifica
• Rettifica delle superfici a bassa rugosità.
Nell’ultimo decennio si è sviluppata con impiego sempre crescente
la tecnica della “biella fratturata” che, utilizzando una speciale
attrezzatura ed adeguato acciaio, consente di fratturare il fusto della biella
dal cappello, forgiati inizialmente come un unico pezzo.
La successiva ricomposizione all’assemblaggio, tramite l’unione
delle scabrosità delle zone di frattura, garantisce una maggiore precisione
di centraggio del cappello prima della chiusura e di circolarità della
sede del cuscinetto.
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