Giunti angolari

Per collegare fra loro due alberi con assi incidenti, e formanti un angolo α, anche variabile, il giunto più semplice ed economico, largamente impiegato da lungo tempo è il giunto di Cardano (universale o di Hooke nella letteratura inglese).

Tale tipo di giunto ha tuttavia lo svantaggio di realizzare una trasmissione non omocinetica.


Giunto omocinetico

Il collegamento tra due alberi, con possibilità di variazione dell’angolo formato tra gli assi degli alberi stessi, senza per altro consentire traslazioni relative (si avrebbe allora un giunto di tipo misto), può essere realizzato, oltre che con doppio giunto cardanico, anche con altri tipi di giunti. L’esempio di realizzazione, forse più largamente impiegato oggi dall’industria automobilistica, è quello comunemente indicato come Rzeppa, o anche Birfield-Rzeppa.










Giunti misti

Entro tale categoria intendiamo raggruppare quei giunti che consentono agli alberi collegati un movimento relativo combinazione dei movimenti elementari già considerati; comunemente vengono anche chiamati <<giunti tuffanti>>. In generale consentono variazioni dell’angolo formato fra gli assi degli alberi collegati più modeste rispetto a quelle consentite dai giunti angolari prima descritti; ma in più consentono traslazioni relative tra gli assi anche non indifferenti, ed in tal modo possono permettere la semplificazione di linee di trasmissione, eliminando la necessità di alberi telescopici, e migliorando il rendimento, perché evitano gli strisciamenti dei normali collegamenti telescopici scanalati: un esempio classico è quello della trasmissione di moto dal differenziale alle ruote motrici di un’automobile.


Giunto a tripode

Largamente usato nell’industria automobilistica è il giunto comunemente indicato come giunto a tripode, di cui è rappresentato un esempio nella figura successiva.

L’elemento motore (1) è costituito da una campana, in cui sono ricavate tre gole longitudinali (2), uguali ed equidistanti tra loro, le cui superfici laterali appartengono a cilindri aventi asse parallelo a quello di rotazione del semigiunto.

L’elemento condotto è costituito da una bussola (3), solidale all’albero condotto, recante tre perni radiali (4), su cui scorrono anelli (5) a superficie esterna sferica, accoppiati con le gole anzidette; gli assi di tali perni giacciono in un piano perpendicolare all’asse dell’albero condotto e formano angoli di 120° tra loro.





TEORIA DEI GIUNTI